Continua a suscitare numerosi commenti la nomina di mons. Corrado Lorefice a nuovo arcivescovo di Palermo, “promosso” da semplice parroco di Modica a pastore della più importante diocesi siciliana. Riportiamo alcuni lanci dell’Agenzia di Stampa Sir, con le prime parole pronunciate dal neo-eletto nel messaggio inviato alla diocesi di Palermo e in una intervista a TV2000.
“Nessuno nella Chiesa è costruttore, ma solo una pietra che Dio pone sulla pietra angolare che è Gesù Cristo”. Così si presenta alla Chiesa di Palermo il vescovo eletto, monsignor Corrado Lorefice, “convinto che l’edificazione della comunità dei discepoli di Gesù non è frutto di uno sfibrante attivismo, ma dell’azione dello Spirito”. “Vengo tra voi – scrive nel primo messaggio alla diocesi – con il desiderio non di cominciare, ma di proseguire l’ardua ed esaltante giornata di lavoro – già avviata dai miei venerabili predecessori – nella prediletta vigna piantata dal Signore a Palermo”. Lorefice si rivolge ai presbiteri (promettendo “un ascolto attento” nel “dialogo franco e leale”), ai diaconi (invitandoli “a mantenere vigile l’attenzione ai più piccoli, ai più poveri, agli ammalati, così da aiutare tutta la Chiesa ad abitare con verità le vie delle ‘periferie umane’”), ai seminaristi (auspicando che maturino “il senso del dono totale e incondizionato della vita”), ai religiosi e alle religiose (augurando “di continuare a far risuonare nella Chiesa le note gioiose della profezia e della speranza”), agli operatori pastorali e “a quanti vivono e testimoniano la fede nelle nostre comunità parrocchiali e nelle diverse aggregazioni laicali” (per essere “una Chiesa ministeriale”, “attenta a promuovere e valorizzare tutte le vocazioni nello stile e nella prassi della diaconia, ovvero del servizio”). Quindi l’invito a promuovere “il dialogo con il mondo della cultura, specialmente con l’Università e con gli altri centri di ricerca e di studio.” Infine, ricordando la “crisi che i nostri tempi stanno attraversando su più fronti”, “contribuiremo a favorire – esorta il vescovo eletto – una cultura dell’accoglienza, della legalità, della crescita del bene comune, contro ogni forma di potere oppressivo dell’uomo e del creato”.
“Dopo la nomina ho pensato subito a don Pino Puglisi, la colpa è sua”. Lo ha detto il nuovo arcivescovo di Palermo, mons. Corrado Lorefice, in un’intervista al Tg2000, il telegiornale di Tv2000, commentando la nomina di Papa Francesco di stamane. “La mia nomina – ha aggiunto mons. Lorefice – è frutto della Provvidenza. Nella vigna del Signore si lavora ovunque si è chiamati, a Modica sono stato chiamato a dare la vita e farò lo stesso a Palermo sulle orme di Gesù, non cambia nulla. Ho pensato che fosse un errore, poi pian piano ho maturato dentro di me che fino ad ora sono stato dove il Signore attraverso la Chiesa mi ha chiamato. È accaduto anche per questa nomina e ho deciso di dire sì”. “Palermo è la città più grande della nostra isola – ha sottolineato mons. Lorefice – ha una bella tradizione di testimonianza cristiana e mi riferisco come figura emblematica a don Pino Puglisi con il quale ho collaborato. Come città degli uomini è segnata dalla fatica, dalla sofferenza ma anche dal peccato”. La nomina ad arcivescovo, ha concluso mons. Lorefice, è “una cosa sproporzionata per le mie forze, se mi faccio prendere dalla paura penso di non rendere il servizio che il Signore mi ha chiesto. Il Signore ci darà la grazia per lavorare bene qui a Palermo. È una città bella e promettente. La prima cosa che farò è ascoltare e volere bene alla gente”.
(Fonte: AgenSir)