Nel cuore pulsante di Palermo, l’Associazione La Casa di Giulio si erge come un faro di solidarietà e speranza per tutti quei ragazzi vittime della dipendenza da crack e altre sostanze stupefacenti. Nata a seguito della prematura scomparsa di Giulio – anch’egli vittima della dipendenza – nonché dalla volontà di offrire un sostegno concreto a chi si trova ad affrontare momenti di difficoltà, l’associazione è un punto di riferimento per l’intera comunità. La sua missione si fonda sulla vicinanza, sull’accoglienza e su un supporto che va oltre le parole.
Palermo / La Casa di Giulio: un impegno costante nella lotta contro il crack
La Casa Giulio nasce da un’iniziativa della famiglia di Giulio, che ha deciso di trasformare il dolore in un progetto di prevenzione e aiuto. «L’obiettivo iniziale era commemorare Giulio e allo stesso tempo informare le istituzioni e la comunità sui pericoli delle droghe. In particolare del crack, che da oltre 8 anni a Palermo sta mietendo numerose vittime» racconta il fondatore Francesco Zavatteri. La città è diventata uno dei centri principali per il consumo di questa sostanza devastante, che coinvolge giovani e famiglie in un drammatico vortice di dipendenza.
In questo scenario “La Casa di Giulio” si configura come un centro di supporto ai giovani e alle loro famiglie che si trovano risucchiati in questo vortice autodistruttivo che è la dipendenza. L’obiettivo primario dell’associazione è quello di fare prevenzione e cura. Ma anche di creare una rete con le istituzioni per contrastare lo spaccio di queste sostanze ormai diffuso non solo a Palermo, ma in tutte le città italiane nonché europee.
Palermo / Le attività de La Casa di Giulio nella lotta contro le dipendenze
Tra le iniziative di spicco de “La Casa di Giulio”, l’apertura di drop-in, centri a bassa soglia in prossimità di aree di spaccio. Qui i ragazzi possono trovare un pasto caldo, una doccia e un primo supporto anche dal punto di vista medico-sanitario. «Il nostro scopo è offrire non solo un rifugio temporaneo, ma anche orientamento verso percorsi di riabilitazione e laboratori creativi come pittura, musica e arte» spiega Zavatteri. Tuttavia, la mancanza di risorse finanziarie e di personale specializzato rappresenta una sfida costante.
L’associazione ha anche attivato due sportelli di ascolto, uno presso il Centro Ippocrate a Ballarò e l’altro nei pressi della Casetta della Salute, in piazza San Francesco Saverio. Inoltre, il centro ha attivato un’unità mobile per raggiungere i luoghi più critici, come le piazze di spaccio nel quartiere di Ballarò. I volontari dell’unità mobile lavorano principalmente sulla prevenzione dei rischi: «Distribuiamo siringhe pulite per prevenire malattie infettive, forniamo coperte e cibo ai ragazzi di strada e collaboriamo con la rete istituzionale per indirizzare, chi si sente pronto, verso un percorso di recupero».
Palermo / Dalla dipendenza all’interdipendenza
“La Casa Giulio” ha collaborato attivamente alla stesura della legge Dalla dipendenza all’interdipendenza che rappresenta un passo fondamentale nella lotta contro le dipendenze. Durante l’iter legislativo, l’associazione ha preso parte ai tavoli tecnici presso l’Assemblea Regionale Siciliana (ARS) e ha collaborato con figure istituzionali. Tra questi la dott.ssa Clelia Bartoli, docente di sociologia del diritto, che ha strutturato la legge e ne ha guidato la stesura. Il lavoro è stato coordinato insieme a giovani studenti del Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università di Palermo. Il coinvolgimento del mondo accademico e delle associazioni, comprese quelle di psichiatri, è stato fondamentale per il successo dell’iniziativa. Un ruolo significativo è stato svolto anche dall’arcivescovo di Palermo, Mons Corrado Lorefice. Egli ha sostenuto con determinazione l’approvazione della legge, sottolineando l’importanza di un approccio comunitario alla prevenzione delle dipendenze.
Palermo / Il contenuto della legge contro le dipendenze
La normativa si basa su un modello di intervento integrato e sistemico, volto a ridurre il consumo di sostanze stupefacenti e promuovere il recupero personale e sociale delle persone coinvolte. Uno degli aspetti chiave della normativa è la prevenzione mirata nelle scuole, attraverso percorsi educativi e formativi che coinvolgano studenti, famiglie e docenti. Questo approccio mira a costruire una consapevolezza collettiva sui rischi legati all’uso di droghe, favorendo la crescita di giovani più resilienti e informati.
La legge prevede inoltre la creazione di una rete di centri di supporto diffusi sul territorio, progettati per offrire ascolto, orientamento e accesso a percorsi di riabilitazione. In parallelo, vengono finanziate nuove comunità terapeutiche specificamente dedicate ai minori, con l’obiettivo di intervenire precocemente nei casi di dipendenza. Il finanziamento strutturale di 11 milioni di euro in tre anni rappresenta un primo passo per sostenere queste iniziative in tutta la Sicilia. Tuttavia, gli esperti del settore sottolineano che serviranno ulteriori risorse per affrontare la complessità del fenomeno, nonostante si tratti già di un primo grande passo.
Palermo / La Casa di Giulio: la lotta contro il crack e lo stigma sociale
Un aspetto innovativo è il riconoscimento del valore dell’interdipendenza come strumento per superare la dipendenza. Questo principio sottolinea l’importanza di costruire relazioni positive e solidali, sia all’interno delle comunità che tra i diversi attori coinvolti. A partire dalle istituzioni e associazioni di volontariato fino alle reti familiari. Questa legge, dunque, non è solo una risposta legislativa. Si tratta un tentativo concreto di trasformare il modo in cui la società affronta le dipendenze, ponendo al centro la persona in quanto tale.
Uno degli obiettivi principali, anche de La Casa di Giulio, infatti, è cambiare la percezione sociale delle persone vittime di dipendenza da sostanze come il crack. «Non dobbiamo più pensare che siano solo emarginati senza speranza. Sono giovani con grandi potenzialità, spesso dotati di intelligenze superiori alla norma, ma fragili e incapaci di adattarsi alla realtà». Questo cambio di mentalità è fondamentale per costruire una rete di supporto adeguata, offrire loro una possibilità di riscatto, nonché di un futuro migliore.
Mariachiara Caccamo