Papa Francesco / Lo storyteller dalla parte degli ultimi

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In questi giorni si sta discutendo tantissimo dell’intervista che Papa Francesco, grande storyteller, ha rilasciato a Fabio Fazio, durante la puntata di Che tempo che fa. Un incontro concordato direttamente da Papa Francesco e dal popolare conduttore. I cattolici tradizionalisti hanno storto un po’ il naso e si sono lamentati di questa scelta.

Stefano Fontana scrive, in un editoriale de La nuova bussola quotidiana, che la presenza del Papa al programma di Fazio “è una questione più seria di quanto possa sembrare e di quanto l’abbiano considerata anche i facili sarcasmi critici. Essa denota infatti una accentuata secolarizzazione (o sconsacrazione) del papato. Durante la rivoluzione comunista in Cina, Mao faceva sfilare nudi i mandarini per mostrarne la ridicola debolezza una volta dismesse le solenni vesti cerimoniali e una volta fatti scendere dagli scranni del potere ieratico”.

Papa Francesco / Storyteller rivoluzionario

Papa Francesco, il 24 settembre 2019, ha conosciuto Fazio a Frosinone presso la Cittadella cielo di Nuovi orizzonti. La comunità fondata da Chiara Amirante e di cui don Davide Banzato è assistente spirituale generale. Fazio appartiene a questo movimento. Il Papa ha concesso poche interviste: la prima a Tv2000, l’emittente della CEI, per la conclusione del Giubileo straordinario della misericordia, e la seconda al Tg5 nel gennaio 2021. Invece, ha realizzato diversi programmi televisivi per le tv italiane pur non guardando la televisione dal 15 luglio 1990. Ha dichiarato che si è trattato di una promessa  fatta alla Vergine del Carmelo. Insomma, non è un grande telespettatore, ma è sempre informato su quanto accade nel mondo.

Non c’è dubbio che l’intervista di Papa Francesco a Che tempo che fa è un evento storico. Un momento unico in cui il Pontefice si è dimostrato straordinario non solo per i temi che ha trattato, ma soprattutto dal punto di vista della comunicazione. La comunicazione lo ha sempre contraddistinto da quando è iniziato il suo viaggio da Papa. Ha saputo raccontare delle storie ed è stato in grado, attraverso delle microstorie, di fare degli esempi concreti sulla nostra contemporaneità. Ha parlato di migrazione, della salvaguardia dell’ambiente, della guerra, di educazione, di Vaticano, di chiacchiericcio, di Santità e molto altro con una semplicità che soltanto uno dei più grandi uomini del nostro tempo poteva fare.

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Papa Francesco / Uno storyteller dalla parte degli ultimi

Mi hanno colpito queste parole: “Il problema dell’aggressività sociale è stato studiato bene da psicologi e sociologi. Quindi non ne parlo. Sottolineo solo quanto è cresciuto il numero dei suicidi giovanili. C’è un’aggressività che scoppia, pensa al bullismo nelle scuole, è un problema sociale, non di una sola persona. Il “chiacchiericcio” alimenta l’aggressività”.

Nelle mie ricerche ho avuto modo di analizzare i dati legati al numero dei suicidi e i tantissimi casi bullismo e del cyber bullismo. L’alta percentuale di suicidi tra preadolescenti e adolescenti è stata confermata dall’Ospedale Bambin Gesù di Roma e dall’Unicef. Un allarme gravissimo che non può essere ignorato e trascurato. Il Papa è stato anche autoironico e ha detto che preferisce abitare nella residenza Santa Marta: “I papi di prima erano santi, io non me la cavo, non sono tanto santo, per questo ho bisogno dei rapporti umani, e per questo non sono andato negli appartamenti vaticani”. Ha voluto citare anche la meravigliosa preghiera del buonumore di San Tommaso Moro.

Papa Francesco / Storyteller esempio di umiltà

Un grande Papa storyteller che ha dimostrato al mondo la sua umiltà, divenuta la sua chiave comunicativa per raggiungere tutti in tempo reale e per arrivare ai cuori delle persone. Attimo dopo attimo è riuscito a penetrare dentro l’animo di ognuno di noi. E lo ha fatto indipendentemente da quello che può essere il nostro credo. È stato come ascoltare un amico che, con estremo amore e rispetto, dona dei consigli e dei suggerimenti. Eppure lui, con quella veste bianca, rappresenta una guida per tutti noi e lo ha dimostrato anche in questa occasione. Un Papa divulgatore che sente fino in fondo il dolore della nostra umanità e sa comprendere  quali sono i mali del nostro tempo. Ci ha offerto delle soluzioni e ci ha invitati a non  perdere la via della speranza.

Insomma, la sua forza comunicativa e questo enorme impatto sociale lo rendono davvero un grande Papa. Ricorderemo con emozione questa pagina di televisione. Il Successore di Pietro e Capo della Chiesa è riuscito a parlare a 6.731.000 spettatori nel modo migliore. Io ho avuto l’onore di ascoltarlo in udienza, di incontrarlo da vicino e di stringergli la mano. Gli chiesi di pregare per me ma lui, con la bontà che lo caratterizza, mi fece un cenno di croce sulla fronte e mi disse: “Prega tu per me” ed è stato un’azione che non dimenticherò mai. E così ieri sera ha salutato quanti lo ascoltavano con queste parole: “In un film di De Sica un indovino leggeva le mani e diceva “grazie cento lire”, io vi dico: grazie cento preghiere”.

 

Francesco PiraFrancesco Pira Nuove paure quanto è importante la fiducia

Delegato del Rettore alla Comunicazione all’Università di Messina, dove insegna comunicazione e giornalismo ed è coordinatore didattico del master in social media manager del Dipartimento di Civiltà antiche e moderne. 

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