Il sentiero sito a 1.775 metri di quota, che collega i monti Sartorius (crateri formatisi nella grande eruzione del 1865) al rifugio monte Baracca e rientrante tra la zona “A” (dove è prevista la tutela integrale) e la zona “B” del parco dell’Etna, in territorio dei comuni di Piedimonte Etneo e Linguaglossa, sarebbe stato oggetto di atti incivili.
Ignoti, dopo aver forzato il cancello disposto dalla forestale, avrebbero continuato il raid vandalico lungo il percorso.
Da testimonianze riportate sul web da parte di escursionisti sconvolti dallo scenario, emergerebbe che in uno dei tracciati etnei di eccezionale valore paesaggistico e vulcanologico, meta di molti visitatori, alcuni mezzi 4×4 avrebbero condotto un percorso circolare, provocando scavi profondi da pneumatico su una candida e fresca neve, deturpando l’incanto di un bosco, reso ancor più fiabesco dal suo mantello bianco. Ciò ha scatenato indignazione da più parti: dal Corpo Forestale, che farà di tutto per identificare e, se ricorrono gli estremi, denunciare i colpevoli, al CAI (Club Alpino Italiano) di Linguaglossa per finire, non di certo per ordine d’importanza, ai tanti appassionati di madre natura. E… chissà, forse, se ci fosse stato ancora il regista e pittore Andy Warhol, avrebbe dipinto questo quadro nella nostra anima, con un suo pensiero: “Credo che avere la terra e non rovinarla sia la più bella forma d’arte che si possa desiderare”.
Maria Pia Risa