Parrocchie / A San Martino di Carruba mons. Costanzo illustra le origini bibliche del titolo “Madre di Dio” attribuito alla Madonna

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Con il titolo di Madre della Chiesa, Papa Francesco ha voluto fissare la celebrazione della memoria della Beata Vergine Maria, nel calendario liturgico, il primo giorno successivo alla domenica di Pentecoste, a partire da quest’anno.
In questa occasione, la parrocchia di S. Martino di Carruba, ha voluto invitare  mons. Giuseppe Costanzo, arcivescovo emerito di Siracusa, ad illustrare il significato e le origini bibliche di tale titolo attribuito alla Madre di Dio.
In un clima familiare, date le origini locali del relatore, alla presenza di molti fedeli parrocchiani, di alcuni familiari e parenti, amici e compagni di scuola o coetanei, si è svolta una serata memorabile alla Scuola della Parola, spiegata con competenza e passione dal noto biblista.
Il relatore ha preso in esame due testi, il Vangelo di Giovanni al capitolo 19, versetto 25, che contiene l’affidamento della Madre al discepolo amato, “Ecco tua madre”. Egli è già sulla croce, morente, mentre consegna  la cura del discepolo alla Madre: “Madre, ecco tuo figlio”, “e da quel giorno il discepolo la prese con sè”.
In queste poche parole è contenuta la cura, la custodia, l’impegno che a partire da Maria e dal discepolo amato, il più piccolo, quello che poggiava il capo sul petto del Maestro, si rivolge ad ogni fedele o battezzato, che aderisce e appartiene alla Chiesa. Entrambi, Maria come Madre, e Giovanni, come discepolo, diventano modello di cura, di accoglienza, di testimonianza di discepolato e di comunione per tutta la Chiesa..
“Gesù vuole una Chiesa che sia Madre e Sorella, ha detto  mons. Costanzo, compagna che sappia ritmare il passo con i suoi fedeli; che si accosti ai sofferenti per curarne le ferite, perché le ferite cercano condivisione materna, presenza operosa.

Mons. Giuseppe Costanzo

Maria, sa stare sotto la Croce, senza sconti. Accanto a Lei, Giovanni imparò ad amare, a ricevere le confidenze della Madre di Dio, a partire dal suo stare accanto a Maria sotto la croce. Entrambi si accolgono, reciprocamente, perché questo è lo stile che Gesù ha voluto per la sua Chiesa.
L’altro testo, il primo capitolo degli Atti degli apostoli, al versetto 14, attesta la perseveranza degli apostoli in preghiera nel Cenacolo insieme a Maria nell’attesa del Paraclito promesso. La missione materna di Maria ha inizio proprio da questi luoghi, sotto la Croce sul Calvario e nel Cenacolo, dove dall’accoglienza dei discepoli e dallo stare in preghiera, il ruolo materno di Maria si manifesta spontaneamente, nella quotidianità, nel ricordare e raccontare il Figlio e nell’imitarne i gesti. “Di Maria, vita, dolcezza, speranza nostra, ogni uomo può sentirsi figlio, amato, accolto, preso a cuore e accudito”, ha concluso il relatore. Non esitiamo, perciò, a rivolgerci a Lei perché si prenda cura di noi, suoi figli, Chiesa del suo Figlio.

                                                                                              Teresa Scaravilli

 

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