La comunità parrocchiale di Aci San Filippo ha celebrato il Bicentenario della Festa del Patrocinio di San Filippo d’Agira, rinnovando una tradizione di fede e devozione che nasce all’indomani dello scampato pericolo, a seguito del tragico evento sismico del 20 febbraio 1818.
La giornata di festa si apre con la tradizionale “svelata” del cinquecentesco simulacro del Santo e prosegue con la celebrazione delle Sante Messe, in una Basilica sempre gremita di fedeli e devoti di ogni età.
Nel pomeriggio un brulicare continuo di persone sul sagrato: si attende il cardinale Angelo Bagnasco, Arcivescovo Metropolita di Genova, presidente del Consiglio delle Conferenze dei Vescovi d’Europa e Presidente emerito della C.E.I.
Lo raggiungiamo mentre incontra in forma privata tutti gli operatori della Pastorale della Parrocchia, soffermandosi sul senso delle tradizioni, della fede, della missionarietà, sulla fedeltà alla vita ed alla vita della Chiesa e sulla necessità della relazione: “Stare nel mondo da cristiani è stare insieme”.
Alle ore 18,30 l’accoglienza ufficiale: la piazza antistante la Basilica è gremita di bambini, famiglie, fedeli, curiosi; gli occhi puntati su quell’auto che scorta il rappresentante della Chiesa d’Europa. La postura rigida dell’Autorità, l’incedere mite del Pastore, il sorriso timido e la mano benedicente: “un vero Principe della Chiesa” lo definirà pochi minuti dopo mons. Antonino Raspanti.
La Santa Messa Pontificale è presieduta dallo stesso Cardinale; concelebrano: mons. Antonino Raspanti, mons. Alfio Rapisarda e numerosi sacerdoti provenienti dalle Diocesi di Acireale, Catania, Enna. La dimensione del Mistero è accentuata dal rigore formale nel celebrare e dalla sua trasudante devozione Eucaristica. L’Omelia è un concentrato di Dottrina. “Fare festa per i nostri Santi”, dice, “è continuare tradizioni antiche, … che scaldano il cuore e nutrono l’appartenenza alla comunità”. Scevro da false ipocrisie afferma: “non dobbiamo meravigliarci se c’è la persecuzione nel mondo, né possiamo negarla leggendo le contraddizioni con occhi buonisti, edulcorati, … Questo … è ciò che lo spirito del mondo vuole da noi, tacendo che la fede cristiana è da duemila anni sorgente di bellezza e di civiltà in Europa e nel mondo”.
Al termine della Festa, il Cardinale, visibilmente commosso, confesserà di avere ammirato la fede autentica dei devoti che con le loro vocianti acclamazioni invocano San Filippo come una realtà presente, tangibile, visibile al loro fianco: un amico, un Fratello, “uno che sentiamo di casa”.
La comunità di Aci San Filippo, la comunità diocesana tutta, ha conosciuto un uomo che profuma di Dio.
Ezio Tosto