Era una domenica, quel 2 febbraio di quarant’anni fa, quando un giovane prete si presentò nella piccola Chiesa de’ Cappuccini di Acireale, dicendo: “Sono il nuovo Parroco!”. Esplosero di gioia catechisti e fanciulli presenti! Finalmente c’era di nuovo un Sacerdote che si sarebbe preso cura di loro. Don Giuseppe Russo veniva da S. Lucia, territorio di confine con la vicina Acicatena. Era giovane, appena 35 anni di età, ma aveva già 10 anni di vita sacerdotale, con qualche esperienza significativa alle spalle, tra cui quella di Vice Rettore nel Seminario Diocesano.
I confini territoriali della Parrocchia erano piccoli e la presenza dello stadio comunale limitava anche il numero degli abitanti. A meno di un chilometro si é già fuori dalle abitazioni, sulla strada panoramica. Ma la bella piazza antistante apre un balcone sul mare dall’orizzonte sconfinato! Sarebbe stato uno spazio prezioso per fare giocare i ragazzi, in assenza di locali annessi alla Chiesa. Chissà se un giorno quelle celle che furono dei frati – ancora oggi occupati dagli uffici dell’anagrafe del Comune – potrebbero diventare spazi per le attività parrocchiali! Da qualche anno quel territorio, porta d’ingresso della cittadina acese, si era popolato per il moltiplicarsi delle strutture residenziali, dei nuovi appartamenti condominiali. Chi l’avrebbe mai detto che le molte famiglie giovani avrebbero celebrato non solo i Battesimi e le Cresime ma anche i Matrimoni dei loro figli e forse anche dei loro nipotini con questo giovane Prete? Per non dire dei funerali, perché, la vita ha i suoi imiti e la morte inesorabilmente raggiunge tutti! E’ stato necessario perfino il restauro di tutta la Chiesa, dalle pareti al pavimento, che hanno fatto venire alla luce le tombe del Convento. Siamo stati per qualche anno alloggiati e ospiti dei domenicani. Anche le canne dell’antico Organo hanno ripreso fiato, ne abbiamo gustato i suoni armoniosi e solenni, in varie occasioni di festa e di solennità. Il giovane Parroco si mise al lavoro subito con la formazione dei Catechisti e i Campi Scuola estivi, le proposte formative dell’ACI e la costituzione del Consiglio Pastorale Parrocchiale (quando ancora non esisteva regolamento), la cura della Liturgia accompagnata dal Canto, la riscoperta della festa di Maria Bambina e quella del Perdono d’Assisi. Dopo qualche anno si formò anche un gruppo ricreativo – culturale “Il Pellicano” e perfino si cominciò a pubblicare un giornalino “Gomitagomito”. Anche senza saloni nè spazi teatrali in Chiesa si sono realizzati dibattiti aperti alla città su tematiche di particolare interesse sociale o in preparazione agli obblighi elettorali cittadini e non solo. Quanti tentativi di evangelizzazione capillare nelle famiglie e nei condomini! Quanti percorsi di formazione sui documenti del Concilio Vaticano II e del Magistero! Instancabile e mai completamente “soddisfatto”, il nostro Parroco, perché “siamo pochi, non facciamo il massimo!”, bisogna fare di più e meglio e tutti… Così, uno dopo l’altro, siamo arrivati a QUARANTA anni! Quaranta per lui e quaranta anni, anche noi parrocchiani! Grazie, don Giuseppe! E’ stato bello anche ricordare questo anniversario non solo per la presenza e la testimonianza del Vicario Generale, Mons. Guglielmo Giombanco, che nella sua omelia ci ha ricordato di essere comunità sempre “in cammino”, e ridestato in noi la gioia di esserci, ma anche per la condivisione dell’abbondante varietà di dolci, preparati allo scopo, con l’immancabile brindisi. Resti con noi, ancora per molti anni, caro Parroco!
Teresa Scaravilli