Parrocchie / Una mostra fotografica la novità della festa patronale a S. Maria Ammalati. Il racconto di un cammino d’intensa fede lungo 150 anni

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I festeggiamenti in onore di Maria SS. Salute degli Infermi, patrona di Santa Maria degli Ammalati, quest’anno, sono caratterizzati da un evento particolare e nuovo, che vede la realizzazione di un attento lavoro svolto da un gruppo di giovani che vivono la parrocchia.

Il sentimento che ha guidato la nascita di questo evento è quello di far memoria di un pezzo di storia e di arte sacra locale lungo 150 anni, quella che i nostri padri e noi, abbiamo continuato ad “edificare” nel tempo.

Il racconto storico che accompagnerà la mostra fotografica nei 9 giorni dei festeggiamenti, verrà presentato sabato 1 agosto presso la parrocchia alle ore 19, con l’intervento di mons. Salvatore Consoli e del prof. Salvatore Licciardello.corretto Santa Maria Ammalati (538 x 796) (403 x 597)

Ripercorrere le vie del passato attraverso i racconti e gli incontri con gli anziani, riguardando quelle immagini, mentre scorrevano tra le ruvide mani, emozioni e ricordi attraversavano la mente e il cuore di chi narrava, dentro la silenziosa tenerezza di chi ascoltava.

Una storia che andando a ritroso racconta la bellezza di un dono consegnato al paese.

Dopo il terremoto del 1864 che distrusse la piccola cappelletta adibita al culto, il sac. don Giovanni Pennisi Platania donò parte della sua proprietà per l’edificazione della nuova chiesa che sorse nel 1865 grazie alla fatica e alla devozione degli stessi abitanti. Il 5 agosto 1877, mons. Gerlando Maria Genuardi, primo vescovo di Acireale, annunciò in Vaticano la costruzione e la consacrazione della nuova chiesa. Nel 1910 il venerabile mons. Giovan Battista Arista, vescovo di Acireale, dava l’imprimatur ecclesiastico ad un libretto di preghiere dedicate alla SS. Vergine della salute, offerto alla devozione dei fedeli dall’allora cappellano-curato sac. Rosario Caltabiano, al fine di ravvivare l’autentica fede in Maria ed essere da Lei liberati e protetti da ogni male fisico e spirituale. Di alcune preghiere di questo prezioso strumento ne beneficiamo ancora oggi, lette in occasione della festa patronale.

La chiesa fu elevata a parrocchia il 19 dicembre 1921 dal vescovo Salvatore Bella nominando come primo parroco il sac. Rosario Vecchio.

Non molte sono le informazioni riguardanti la vita della parrocchia, ciò che si possiede sono delle notizie tratte da un diario in cui il sac. don Mariano Vasta trascriveva con costanza la sua vita quotidiana ed eventi parrocchiali.

Un racconto iniziato a ritroso sfogliando quelle immagini di un passato che si consegna al presente ci conduce a percorrere l’oggi: un presente ricco di cambiamenti architettonici e culturali che rivelano il volto nuovo della nostra chiesa. Cambiamenti e modifiche che non hanno intaccato la fervida devozione a Maria così come traspare dall’intenso programma della festa.

Difatti, anche quest’anno, il paese vivrà la solenne settimana di preparazione al pontificale del 9 agosto presieduto da mons. Giuseppe Malandrino e concelebrato dal nostro parroco don Marcello Pulvirenti, domenica in cui il simulacro della Vergine ripercorrerà le vie del paese, quelle stesse antiche vie percorse dai nostri padri e consegnate ai passi del nostro oggi.

Giusy Spina e Letizia Franzone

 

 

 

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