Paternò, dove i “cuntastorie” tornano a “cuntare”

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Tornano a “Cuntare” i Cantastorie, portavoce del tempo e incantatori di piazze, rinascono a Paternò dove sono aperte le iscrizioni per costruire una “nuova scuola siciliana”. Il corso, nasce da un’idea dell’attore professionista Giovanni Calcagno ed è aperto a tutti a titolo completamente gratuito.

Sono solamente quindici i posti disponibili per partecipare alle centoventi ore di lezione che si svolgeranno in via monastero 2, presso il “Piccolo Teatro” della città etnea. Le prime due lezioni del corso si svolgeranno a “porte aperte” per dare modo a tutti di comprendere le modalità di svolgimento ed  il valore di tale iniziativa, che non è fatta solo di intrattenimento ma serve a valorizzare e diffondere la  cultura ed il mito della narrazione popolare, come ci tiene a sottolineare il sindaco Pippo Failla.

 L’insegna, “Casa-Teatro”, con cui il progetto viene portato avanti “è stata  pensata per riassumere il concetto di laboratorio e officina d’arte come attività di narrazione e rappresentazione, in un ottica di condivisione di idee e di convivenza civile” come ha spiegato il promotore dell’iniziativa. Il progetto organizzato con il patrocinio del comune di Paternò e della presidenza della provincia ha come obiettivo oltre a formare una vera e propria compagnia di cantastorie, la creazione di una “banca della memoria”, che sia un centro di ricerca storico-antropologica vicino alla sensibilità popolare. Il primo contributo a riguardo è arrivato da Cettina Busacca, figlia e nipote dei famosi cantastorie Nino e Ciccio Busacca, anche lei presente all’apertura della scuola ha voluto donare al museo alcuni strumenti tipici del mestiere.

Si è detto entusiasta per la nascita di tale iniziativa l’assessore alle “Politiche Attive e del Lavoro” Francesco Ciancitto, che ricorda felicemente quando da bambino “i cunti” della “Baronessa di Carini” riempivano le piazze della città: “ricordo con intensa emozione la gioia provata nell’ascoltare questi magnifici personaggi”, queste le sue parole. Si mira quindi ad  un “fantastico” ritorno al passato con la speranza di diffondere tratti meravigliosi della cultura popolare e con il sogno di rivedere per le strade gli spettacoli di questi fiabeschi personaggi.

                                                                                                Flavio Pugliatti

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