«Bisogna superare le logica della ricostruzione dettate dall’emergenza. In realtà di crisi dove la guerra o le catastrofi naturali mutano profondamente gli spazi umani e sociali, bisogna investire più risorse nella qualità del progetto per ricostruire luoghi capaci di stimolare una crescita della comunità e una consapevolezza sulla propria condizione di vita».
Con queste parole Mario Cutuli, socio fondatore della Fondazione Maria Grazia Cutuli e fratello della giornalista uccisa nel 2001 in Afghanistan, spiega il filo conduttore che legherà gli interventi dei relatori previsti al convegno “Architettura e Cooperazione”, in calendario venerdì 31 luglio alle 15 al Teatro Don Bosco di Pedara, all’interno della manifestazione culturale “Quadranti d’Architettura”, organizzata da Comune di Pedara e Associazione Spazi Contemporanei.
L’evento cercherà di fare luce sulle criticità degli interventi nell’ambito della cooperazione internazionale. La costruzione di scuole e ospedali, ad esempio, in territori devastati dalla guerra o da gravissime condizioni di sottosviluppo si muove, quasi sempre, all’interno dei limiti imposti dai diktat dell’emergenza: tempestività e budget economici disponibili. L’esperienza sul campo restituisce quindi un quadro che potrebbe essere migliorato soprattutto recuperando il “valore strategico dell’architettura”, ed è sulla scorta di queste riflessioni che si inserisce il progetto della scuola realizzata a Herat in Afghanistan nel 2011 dalla Fondazione Cutuli, valutato dall’Aga Khan Foundation nel 2013 tra i venti progetti più importanti al mondo per le loro ricadute sociali e ambientali nei territori di Paesi in crisi.
Un modello esportabile quindi, che verrà illustrato nelle varie sessioni del convegno di venerdì: dopo i saluti del sindaco di Pedara Antonio Fallica; del presidente dell’Ordine degli Architetti di Catania Giuseppe Scannella; del presidente della Fondazione degli ingegneri di Catania Mauro Scaccianoce, introdurrà i lavori il componente del Comitato tecnico scientifico di Quadranti Alfio Zappalà, con la moderazione di Roberto Forte, consigliere In/Arch Sicilia. Seguiranno i contributi – coordinati da Francesco Pagliari, architetto e giornalista di The Plan – di Enrico Vianello dello studio TAMassociati che racconterà l’esperienza della sinergia con Emergency, la Ong di Gino Strada; del presidente di Arcò Alessio Battistella, impegnato in progetti di ricostruzione in Palestina. Il rapporto tra architettura e società sarà al centro dell’intervento diDiego Lama, socio fondatore di Made in Earth, mentre il presidente Vis, Nico Lotta, testimonierà le opportunità di crescita umana e professionale che risiedono nella cooperazione internazionale. Le prospettive dell’architettura “umanistica” rappresenteranno il focus della relazione di Edoardo Milesi, socio fondatore diArcho.
(Fonte: I Press)