Pedopornografia online: il dovere di indignarsi

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Nel 2011 sono aumentate del 48,11% le segnalazioni di siti contenenti foto e video, con migliaia di bambini e adolescenti sfruttati sessualmente, social network usati per scopi illeciti e indirizzi email di sospetti pedofili. E’ quanto emerge dal Report 2011 sul fenomeno della pedopornografia on line e della pedofilia presentato, il 14 febbraio a Roma, da Meter, l’associazione fondata don Fortunato di Noto che si batte per la difesa dei bambini. Per il sacerdote “la violenza perpetrata sui bambini è indicibile, un vero orrore, sistematica e strategicamente inquietante. Il fenomeno non si limita alle frontiere di un solo Paese o di una sola cultura, anzi l’abbassamento della responsabilità individuale collettiva incide nella normalizzazione del fenomeno che genera assuefazione all’abuso e nessuna indignazione”.

Per una strategia globale. Nasce da qui il grande impegno messo in campo da Meter che nello scorso anno ha collaborato con 44 diocesi italiane, e partecipato ad 84 eventi pubblici incontrando oltre 16 mila persone. La pedopornografia on line e la pedofilia sono fenomeni globali che richiedono una strategia globale. Per questo Meter, che è già presente nel Database Unicri (United Nations interregional crime and justice research institute) e collabora con la Polizia postale, ha istituito l’Osservatorio mondiale contro la pedofilia potenziando anche il suo portale (www.associazionemeter.org). “La pedofilia – è il commento del portavoce vaticano padre Federico Lombardi al Report 2011 – è un tema drammatico al centro dell’attenzione della Chiesa. C’è bisogno di contributi come il Report di Meter perché il crimine riesce ad insidiarsi nelle nuove forme di comunicazione. Dobbiamo dare strumenti adatti a combattere la battaglia anche su questi fronti”.

Un triste primato. I siti web segnalati da Meter nel 2011 sono stati 20390, contro i 13766 del 2010, 140 di questi sono italiani (erano 65 nel 2010), 1087 le segnalazioni di social network, in aumento rispetto alle 315 dell’anno scorso. A detenere il triste primato di siti pedopornografici è l’Europa (81,5% del totale) con la Russia (2263 indirizzi) a guidare la classifica dei Paesi. Il ‘podio della vergogna’ è completato dalla Repubblica Ceca (69 indirizzi) e dalla Spagna (25 indirizzi). Incoraggiante il dato italiano con ‘solo’ 10 domini (0,3% del totale). Il fenomeno si registra in aumento in Asia e Africa. Il Report mostra, inoltre, la crescita del numero di segnalazioni per comunità e social network. Nelle rilevazioni di Meter sono entrate anche le comunità pedofile provenienti da Grou.ps, Blogspot, Twitter, Vkontakte. Nel 2011 Grou.ps resta primo con 802 segnalazioni, 70 Grouply e 68 Vkontakte. Facebook aumenta di 10 unità e va a quota 52.

La nuova frontiera pedopornografica. Il 2011 regala anche l’ennesima vergogna ed emergenza: il sexting, ossia l’invio di foto e video a sfondo sessuale realizzati con i cellulari e pubblicati online su social network e chat. Solo nel 2011, la ricerca Meter ha contato almeno 4.561 vittime. Nella sua attività di contrasto al fenomeno, Meter, che non svolge indagini per conto proprio ma segnala alla Polizia postale e delle Comunicazioni e alle autorità estere quanto accade, nel 2011 ha ricevuto al numero verde (800.455.270) 1.133 telefonate, in prevalenza da Sicilia (719), Lazio (95) e Veneto (35).

Un’azione di contrasto. Le richieste sono di consulenze agli esperti e denuncia sospetti di abuso, seguono l’assistenza psicologica, giuridica, informatica e il sostegno spirituale. Dall’estero sono arrivate 84 telefonate. Collegato ai contatti è il Centro Ascolto e Accoglienza Meter che offre aiuto al minore ed alla famiglia attraverso tecnici della riabilitazione psicologica, medica e neuropsichiatrica insieme ad esperti legali e informatici. Le richieste arrivate al Centro riguardano problemi derivanti da abuso sessuale, anche presunto, da figli contesi in separazione (14,1%), seguiti dalla consulenza giuridica (13,3%), dal sostegno spirituale (12,6%) e dalla scoperta, dopo anni, di abusi sui figli da parte di parenti di primo grado (11,8%). Dal 2003 ad oggi Meter ha contato 86.670 bambini abusati e 91.231 sfruttati sessualmente.

a cura di Daniele Rocchi

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