La Sicilia, terra di sole e di mare. Meta ambita per migliaia di turisti. Gesualdo Bufalino, ma come lui in tanti, ha definito la Sicilia terra della luce e del lutto, luogo di contraddizioni di estremi che si uniscono. C’è chi ama tanto quest’isola da restarvi aggrappata con tutte le proprie forze per non doversene mai separare. C’è chi, invece, cerca il coraggio di lasciarla, perché la sente stretta.
Una madre terra che troppo spesso non coglie l’insofferenza dei suoi figli; la Sicilia, con le sue formazioni mentali troppo rigide che limitano molto chi possiede una personalità indipendente. Come è accaduto a Silvana Di Liberto che ha voluto raccontarci la sua storia. Una donna che ama condividere la propria esperienza e il proprio percorso artistico con gli altri.
Silvana è nata e cresciuta a Monreale, in provincia di Palermo. E sin da bambina ha sviluppato una forte attrazione per il mondo della musica. Sin dalla tenera età ha avuto l’occasione di esibirsi in numerosi concorsi canori, in diverse piazze della Sicilia, in eventi di moda e anche privati. Un violinista rumeno poi l’ha convinta a studiare canto in modo professionale. E dopo lunghe lezioni private con una cantante lirica di Palermo, ha potenziato il suo registro da soprano e ha intrapreso un percorso artistico serio ed impegnativo.
Silvana Di Liberto a quali generi musicali si dedicava?
La mia formazione musicale è iniziata con il pop e il rock, generi che ho amato fin da piccola. Ma con l’esperienza e la maturità ho ampliato notevolmente i miei orizzonti musicali che hanno abbracciato il jazz, il blues, il soul, lo swing, la bossa nova, la samba, il son, i boleros, il reggae e il funky . Generi che oggi fanno parte del mio repertorio.
In qualche occasione lei ha detto che non aveva feeling con la sua terra. Cosa vuol dire? Cosa non sapevano darle l’Italia o la Sicilia?
Non mi sentivo a casa in Italia, nonostante l’importante supporto della mia famiglia. La mentalità della società italiana e le sue dinamiche mi sembravano troppo rigide e limitanti per la mia personalità indipendente. Non amo seguire gli schemi e sentirmi giudicata o controllata dagli altri. Questo in Italia, in Sicilia mi faceva sentire incompresa. Ho capito di dover vivere dove potevo sentimi libera di essere me stessa, senza giudizi o imposizioni. E questo mi ha permesso di sviluppare la mia carriera di cantante in modo autonomo e di costruire una mia identità. In sostanza, se fossi rimasta nella mia terra sicuramente non sarei stata la persona che sono oggi.
Silvana Di Liberto a che età ha lasciato l’Italia?
Mi sono allantonata dall’Italia molto giovane, all’età di circa 21 anni, quando sono partita per l’Inghilterra insieme al mio compagno.
Quanto ha girato prima di fermarsi in Andalusia? Cosa ha guadagnato dai suoi viaggi, oltre ad aver imparato tante lingue?
Imparare le lingue è un vantaggio enorme, ma non è l’unica cosa che ci ho guadagnato. Ho avuto modo di immergermi in diverse culture e tradizioni, assimilando tanto sulla storia e le peculiarità di ogni posto che ho visitato. In particolare, Barcellona ha significato tanto per me. Lì sono cresciuta molto, professionalmente, ma anche come persona.
Ho viaggiato per molto tempo prima di decidere di fermarmi in Andalusia, portando la mia arte in posti diversi e trascorrendo del tempo con persone interessanti. Grazie alla mia forte curiosità, mi sono data la possibilità di scoprire nuove sonorità e sviluppare nuove abilità, sperimentando stili e influenze provenienti da ogni parte del mondo. Tutto questo mi ha dato la forza e l’ispirazione necessarie per continuare a perseguire i miei sogni e i miei desideri.
Cosa l’ha fatta restare proprio lì ad Ayamonte? E cosa pensa di aver portato a questa terra, con la sua musica?
Sono rimasta ad Ayamonte perché questo posto è incantevole. Mi ha colpito per la pace e la tranquillità che si respira, insieme alla luce e alla bellezza della natura circostante. Qui mi trovo immersa nella terra della chitarra e del flamenco, circondata da molti stranieri come me. La mia professionalità versatile e il vasto repertorio musicale che ho acquisito nel corso degli anni mi hanno dato un vantaggio rispetto ad altri artisti. Mi permettono cioè di adattarmi facilmente alle esigenze del pubblico. Spesso capita che mi preparo un repertorio ben preciso, ma poi mi ritrovo ad improvvisare a seconda delle circostanze e di chi mi sta davanti. Credo di aver portato un po’ della mia creatività in questa terra, condividendo con il pubblico locale e internazionale l’amore per il mio mestiere.
Non rimpiange mai la Sicilia?
Mi mancano tantissimo la mia famiglia, gli affetti e gli amici di sempre. Anche le nuove tecnologie ci permettono di rimanere in contatto. Ma non è la stessa cosa avere qualcuno vicino a te, qualcuno che possa abbracciarti e parlare con te faccia a faccia. Cerco di tornare in Sicilia una o due volte all’anno, così da mantenere il contatto con la mia terra e restare vicina alle persone che amo.
Silvana Di Liberto, perché ha voluto far conoscere la sua storia?
Credo che possa essere utile a quelle persone che sognano di vivere all’ estero ma che non hanno il coraggio o le risorse per farlo. Voglio far sapere che, anche se può essere difficile, è possibile realizzare il proprio sogno e vivere in un posto che si ama davvero.
E poi mi piace tanto parlare di questo paesino in cui vivo perché credo che sia un luogo che merita di essere conosciuto. La sua vicinanza al Portogallo lo rende davvero magico e affascinante.
Cristiana Zingarino