Pillole di scienza – 4 / L’estinzione dei dinosauri non è stata l’unica nella storia dell’umanità

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Nella pillola odierna il prof. Pagano ci parla di un argomento tuttora avvolto nel mistero, ma proprio per questo ancor più affascinante: la scomparsa dei dinosauri dalla faccia della Terra. E ci propone in merito delle ipotesi molto interessanti.

Chissà perché quella dei Dinosauri è l’estinzione che più suscita curiosità. Forse, perché l’esistenza di creature tanto grandi e mostruose attrae chiunque non sia del tutto idiota e la loro scomparsa suscita in noi liberazione da paure inconfessabili. Eppure, quella dei dinosauri non è né l’unica né la più clamorosa delle estinzioni di massa. Ad oggi gli studiosi ne contano ben cinque, in vari periodi preistorici; e c’è chi parla (a ragione) della sesta estinzione, in corso d’opera e nel pieno della storia umana (si legga l’affascinante libro di Elizabeth Kolbert “La sesta Estinzione”, Ed. B.E.A.T. n. 196, III ed. 2017). Ma di questo parleremo in altra occasione.

La prima estinzione di massa ha avuto luogo nel tardo periodo Ordoviciano (450 milioni di anni fa), quando le forme di vita erano perlopiù limitate all’acqua, determinata da un’immensa glaciazione. La più devastante si è verificata nel Permiano (250 milioni di anni fa) con la quasi eliminazione di tutta la vita sulla terra (terrestre e acquatica). La più recente si è verificata in prossimità del periodo Cretaceo-terziario (ultimo periodo dell’età mesozoica, 65 milioni di anni fa) e ha spazzato via dinosauri, plesiosauri, mosasauri, ammoniti e pterosauri, e migliaia di altre specie. A quel tempo, la morfologia dei continenti emersi era (quasi) simile a quella odierna. Oltre a queste grandi estinzioni di massa, ve ne sono state tante altre e di più piccola dimensione, una ogni 25 milioni di anni, assicurano gli studiosi; periodo questo che è in rapporto alla posizione che assume il sistema solare nel suo moto nella nostra galassia.

Dinosauro in mostra per la strada a Cosenza, ritratto dallo stesso prof. Pagano

Dunque, sfatiamo un mito assai popolare: l’estinzione dei dinosauri non è stata affatto l’unica e nemmeno la più catastrofica. Inoltre, il dinosauro si è estinto assieme a migliaia di altre specie viventi in acqua e sulla terra. I dinosauri (e le altre specie) si estinsero per cause molteplici: vulcanismo elevato, calo della biodiversità, distruzione delle grandi foreste per eccesso di voracità, infezioni prolungate di batteri e funghi e, in ultimo, il colpo di grazia finale: l’impatto di un asteroide di grosse dimensioni sulla Terra. Quest’ultimo è verosimilmente avvenuto nella regione dello Yucatan (Messico) ove un cratere del diametro di circa 200 chilometri è stato individuato nel 1990, assieme alla presenza di un testimone ‘’oculare’’: quarzo fuso presente in strati di argilla. L’impatto provocò l’immissione in atmosfera di una immensa quantità di polvere che oscurò il pianeta per migliaia di anni. Tutte le specie animali di dimensioni superiori ad un gatto subirono una gravissima perdita numerica. I dinosauri si ridussero del 100%. Dalle ceneri biologiche della più recente tra le estinzioni di massa, si è innescato il faticoso percorso degli ominidi che porterà alla specie dei ”sapiens-sapiens”: caso o necessità, difficile a dirsi.

Angelo Pagano
(dirigente di ricerca dell’Istituto di Fisica Nucleare di Catania)

 

 

 

 

 

 

 

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