Nell’antisala consiliare del comune di Acireale, è stato presentato il libro “Un contadino al Senato” di Pino Firrarello, con partecipazione dell’autore e di autorità politiche, religiose, civili e militari. Tre gli interventi basilari.
Il sindaco, dott. Nino Garozzo, ha tracciato le linee essenziali della vita di Giuseppe Firrarello, già senatore della Repubblica e attuale sindaco di Bronte; da giovane, in un periodo di tensione politica, attivista della Democrazia Cristiana.
Il presidente del Consiglio comunale, Toruccio Di Maria, ha messo in luce il contributo del Senatore per la nostra zona. Il vescovo, mons. Antonino Raspanti, ha rievocato i tempi dei Comitati civici, nel clima di disgelo tra la Santa Sede e l’Italia, individuando in Firrarello un testimone della prima Repubblica.
Il relatore, prof. Alfonso Sciacca, inizia con un interessante preambolo, in chiave personale, sull’emblematico 18 aprile 1948; di rilievo, la citazione dell’attività proficua del prof. Orazio Vecchio, che in seguito farà nascere “La Voce dell’Jonio”.
Acuta è la sua analisi del libro, definito “paradigmatico”, ovvero scrittura difficile, costruzione di un archetipo mentale; stile, colloquiale. In assenza di dialogo, l’Autore parla soprattutto con se stesso, mirando ai contenuti, con riflessioni sui suoi settanta anni, dalla nascita nel grazioso paesino di San Cono, dove trascorre l’infanzia e l’adolescenza, impegnato nel lavoro dei campi, fino al trasferimento, a 23 anni, a Bronte, in cui conosce la sua donna e forma una salda famiglia; dove lotta nelle competizioni politiche, riuscendo vincitore.
L’oratore si sofferma sui rapporti tra cultura e politica, richiamando il fondatore della scienza della politica, Machiavelli; inoltre, Elio Vittorini e il suo “Politecnico”, di breve durata, nella tensione morale del suddetto periodo storico. Per Sciacca, Firrarello diventa uomo più maturo attraverso la politica, passione dell’anima. L’Autore conclude chiarendo che la ricerca del senso della vita per lui si verifica a 10 anni.
Abbiamo chiesto al Senatore: In base alla sua affermazione di politico ottimista, come giudica il forte astensionismo siciliano delle ultime elezioni? Cosa prevede per il futuro?
“È stato un errore del popolo siciliano. Sono convinto che la consapevolezza di questo periodo tormentato consegnerà alla vita siciliana una maggiore responsabilità di giudizio, serenità nelle future elezioni per il governatore.”
Anna Bella