Libri / Pino Vono traccia il ritratto dei “Falchi nella Catania fuorilegge”

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I falchi

Dagli anni ’70 la criminalità organizzata a Catania, dopo il boom economico e industriale, passò dal contrabbando e dalla prostituzione ad occuparsi dello spaccio di droga e al traffico di armi; fino a penetrare, a partire dalla fine degli anni ottanta, la sfera economico-politica. La presenza di una criminalità organizzata, la mafia, così ramificata, valse a Catania l’appellativo di Chicago del sud.

Nel luglio 1975 venne istituita formalmente la squadra operativa “I falchi”: giovani poliziotti poco più che ventenni, i quali avevano il compito di combattere la microcriminalità catanese. Di questi temi si è parlato, venerdì undici ottobre, presso la sala stampa “Vito Finocchiaro” del palazzo comunale di Acireale, con la presentazione dei libri “Catania:la Chicago del sud” e “I falchi nella Catania fuorilegge” dell’ex “falco” Pino Vono.

presentazione libri sui falchi
IL convegno con presentazione dei due libri

Catania fuorilegge degli anni 70/90

“In quanto presidente dell’associazione culturale “Sicilia antica”- ha detto Silvana Cardì –  ho voluto organizzare questa conferenza, perchè abbiamo  una gamma d’interessi molto vasta. E la protezione ambientale, declinata in tutte le sue accezioni, rientra fra questi.
Nel libro “I falchi nella Catania fuorilegge” sono narrati vari episodi di estorsioni e delitti della delinquenza minorile che hanno riguardato la squadra operativa dei “falchi” negli anni ’70. La criminalità organizzata aveva radice nei quartieri più emarginati.
Nei due libri vi è un excursus che culmina con le stragi degli anni ’90.  Ad Acireale l’appuntato Luigi Venezia subì un attentato che, fortunamente non lo uccise, e lo stesso Pino Vono ne subì uno”.

Divenni giudice istruttore, a Catania, negli anni ottanta; quelli erano anni bui – ha raccontato il magistrato Nunzio Trovato. Collaboravo con il giudice Trapani. L’arma mi aveva proposto la collaborazione con uno spacciatore, non esisteva ancora la cosiddetta legge sui pentiti, e mi misi in contatto con il giudice Giovanni Falcone.
Falcone mi disse di lasciar perdere, che lo spacciatore era un pesce piccolo di cui non potevo fidarmi. La mafia ha una tattica, ossia colpirti due volte: con attentati fisici e sminuendo le indagini con presunte storie di amanti, come accade con il giudice Carlo Palermo.copertina I falchi

I Falchi raccontati da un Falco

Il pregio di questi due libri è che, a scriverli è stato chi ha vissuto queste vicende in prima persona. Fra i capitoli più interessanti de “I falchi della Catania fuorilegge”, c’è il capitolo sulla trattativa stato-mafia. Qui si chiede com’è possibile che dei “semplici” ufficiali del ROS avessero potuto portare avanti una trattativa di questo tipo. O il capitolo su Pippo Fava, o ancora il capitolo “Morte di un eroe dimenticato”, in ricordo di un collega di Pino Vono.
I falchi non avevano la simpatia di tutti, di errori ne hanno commessi. I libri qui presenti – ha concluso Trovato – vogliono narrare la loro storia in una Catania resa difficile dalla criminalità”.Catania la Chicago del sud

Sono stato parte dei “falchi” degli anni ’70, quando a Catania gli omicidi di mafia venivano derubricati a guerre tra famiglie, – ha spiegato l’autore Pino Vono – e la microcriminalità era, ed è tuttora, nelle mani della mafia. C’era un silenzio assordante da parte dei politici e da parte degli intellettuali. Nella lotta alla criminalità ho visto una maggiore militarizzazione; ma c’è ancora poca prevenzione.
La mafia si combatte con la scuola, perché l’omertà è ignoranza. La mafia si è evoluta: dal traffico degli stupefacenti è arrivata a creare legami con la finanza”.

Le letture sono state curate da Angelo Panebianco, Antonio Fogliani e Rosaria Curcuruto. I due libri, anche se scritti da un “falco”, narrano in modo oggettivo la Catania di quegli anni. I “falchi”, con le loro azioni e le loro pesanti ombre, hanno scritto una pagina importante della lotta alla mafia.

Giosuè Consoli

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