Si chiudono le porte per la mostra dal titolo “ Le rose di Enza” a cura di Enza Sorbello.
La personale della pittrice autodidatta ha riscosso l’interesse di molti visitatori, attratti da opere caratterizzate dal riverbero sulla tela di luce, colori e immagini che si snodano tra sacro e profano, pur mantenendo uno stile aulico.
I dipinti, realizzati olio su tela, esprimono appieno quell’intuizione fantastica di chi, rappresentando il bello, racconta il proprio mondo interiore. Creatività ed espressione estetica si manifestano tramite un’abilità innata supportata da accorgimenti tecnici acquisiti con l’esperienza e la passione. L’artista si fregia degli insegnamenti dell’ emerito maestro acese Francesco Contarino.
L’interessante progetto è frutto di una generale conoscenza del fenomeno artistico nell’ ambito figurativo. E’ caratterizzato da una rappresentazione pittorica che esplora le principali correnti artistiche italiane e invita il visitatore a intraprendere metaforicamente un viaggio nella pittura e nella storia dell’arte a cavallo tra ‘800 e ‘900.
Dalle tele en plein air all’analogico
Ad un’attenta analisi delle scelte figurative e cromatiche si intuisce facilmente come l’immaginifico mondo dell’ artista spazi, in maniera quasi naturale, nelle correnti accademiche dell’arte pittorica. Si potrà dunque osservare come alle pennellate fitte e delicate dei paesaggi, riproduzioni en plein air, chiare rimembranze impressioniste prive di dettagli e particolari, si affiancano tele iperrealiste con supporto analogico.
La leggiadria del movimento nella raffigurazione di un’ etoile enfant, ricalca nella scelta del soggetto un interesse condiviso con innumerevoli artisti ( Degas, Monet, Renoir per citarne alcuni), seppur distante nell’ utilizzo del ‘ non colore’, caratteristico della pittura monocroma del ‘900.
Tema religioso e nudo femminile
L’ affascinante viaggio nell’arte e nella devozione popolare non può esimersi dalle tradizionali icone mariane. La nostra artista le dipinge volutamente con il supporto esimio di pochissimi colori privilegiando le tonalità oro come elemento simbolico della sacralità rappresentata.
Sottile è il velo che delimitata il confine tra pittura a tema religioso e arte profana . La raffigurazione della nudità umana costituisce un tema ricorrente nelle varie discipline artistiche. La pittrice Enza Sorbello ritraendo il nudo femminile come simbolo di fecondità e purezza, enfatizza le forme e le geometrie della figura femminile. E lo fa tramite vivaci notazioni cromatiche che rievocano un più audace Modigliani.
Le rose, soggetto centrale
A detenere un posto centrale nell’ambito della mostra sono le rose, dalle quali la personale prende il nome. Soggetto centrale di tante nature morte, la rosa è associata a significati e simbologie diverse: dall’ amore puro a quello sensuale.
Nel corso dei secoli molti artisti si sono cimentati nella pittura di fiori, scegliendo come oggetto da imprimere nelle proprie tele ‘il fiore divino’. La rosa da emblema del culto di Afrodite diviene, nella simbologia cristiana, effige della Madre di Dio.
Rappresentata in tutta la sua magnificenza, nella mostra di Enza Sorbello la rosa è sinonimo di virtù e, per traslato, del sacro. L’immagine di questo fiore trova corrispondente analogia con il significato intrinseco della personale: raffinatezza, eleganza e ricercatezza in una mostra capace di provocare intense e penetranti sensazioni.
La personale si è sviluppata nei locali dell’ Associazione artistico culturale Giuseppe Sciuti, con sede nel Comune di Zafferana Etnea.
Rita Vinciguerra