Il Comitato Tecnico Sanitario, nella seduta dello scorso 28 ottobre, ha approvato la graduatoria dell’avviso pubblico del PNRR – Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza-, pubblicato il 20 aprile 2022.
Sono 226 – illustra una nota dell’ASP – i progetti di ricerca biomedica che accederanno ai 262.070.000 euro di finanziamenti per la ricerca sanitaria messi a disposizione dal Ministero della Salute, nell’ambito della Missione 6 del PNRR. Fra questi anche il Progetto DIPLOMAT (Dgital PLatform for OMics and Artificial intelligence in Transplant and native rare renal diseases), nato dalla collaborazione fra il Dipartimento di Medicina dell’Università di Verona (diretto da Giovanni Gambaro), l’UOC di Anatomia Patologica dell’Ospedale “Gravina” (diretta da Filippo Fraggetta), la Sezione di Anatomia Patologica del Dipartimento di Medicina e Chirurgia dell’Università di Milano-Bicocca (diretta da Fabio Pagni).
Il progetto rappresenta un virtuoso esempio da un lato di medicina traslazionale e dall’altro di lavoro in network. Mira a superare i limiti diagnostici nel campo della nefropatologia attraverso una combinazione vincente tra digital pathology, intelligenza artificiale e scienze omiche. Che sono quelle discipline che utilizzano tecnologie di analisi che consentono la produzione di informazioni in numero molto elevato. E, nello stesso intervallo di tempo, utili per la descrizione e l’interpretazione del sistema biologico studiato. Consentendo all’Anatomia Patologica dell’Asp di Catania di entrare nel più ampio network del trattamento delle glomerulonefriti senza dimenticare la patologia legata ai trapianti renali.
Progetto Diplomat frutto di un lavoro di rete
«Siamo molto orgogliosi per l’ennesimo successo dell’UOC di Anatomia Patologica di Caltagirone che si conferma fra gli interlocutori più accreditati in campo nazionale – afferma il manager delll’Asp di Catania, Maurizio Lanza. Questo progetto, tipico esempio di un lavoro di rete, sottolinea come si possa essere protagonisti nello scenario sanitario italiano attraverso una programmazione puntuale. E che mira, tramite l’innovazione tecnologica, alla valorizzazione di professionalità presenti nel nostro territorio».
Attività diagnostica di I e II livello per le patologie renali rare
Le attività progettuali rappresentano una risposta reale alle esigenze delle comunità. L’obiettivo finale è infatti di offrire, agli utenti che si rivolgeranno all’UOC di Anatomia Patologica, un’attività diagnostica di eccellenza, di I e di II livello. Per tutte le patologie renali rare, non neoplastiche.
«È la prova per cui – aggiunge il direttore sanitario, Antonino Rapisarda – attraverso l’utilizzo dei fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e grazie ai fondi europei #NextGenerationUE potremo condurre progetti di ricerca sanitaria per assicurare lo sviluppo e la qualità delle prestazioni sanitarie ai cittadini in tema di malattie rare, malattie croniche non trasmissibili, ad alto impatto sui sistemi sanitari e socio-assistenziali».
Forte impulso per la ricerca, l’inclusione e la coesione
Per l’Asp di Catania, la procedura amministrativa di formalizzazione dell’istanza di partecipazione all’avviso ha visto anche la sinergia con l’UOS Internazionalizzazione e Ricerca. Sinergia che assicura anche il coordinamento amministrativo per i progetti relativi alla Missione 5 del PNRR. A tal proposito sono in fase di valutazione, presso l’Agenzia della Coesione territoriale, 3 progetti del valore complessivo di 4,5 milioni di euro.
La quota di finanziamento del Progetto DIPLOMAT è di 1 milione di euro, il massimo previsto.
«Attraverso corretti investimenti e l’utilizzo di fondi, sia europei sia del PNRR, rispondiamo alla necessità, espressa dai cittadini, di una sanità più moderna, digitale e prossima ai cittadini – evidenzia il direttore amministrativo, Giuseppe Di Bella. Una sanità che allo stesso tempo valorizzi una dimensione sempre più personale della cura».
La quota parte destinata all’UOC di Anatomia Patologica prevede cospicui investimenti tecnologici e professionali. Con essi si darà ulteriore impulso al percorso di rinnovamento dell’Unità Operativa e del Dipartimento di Diagnostica di Laboratorio, entrambi diretti da Fraggetta. Ciò al fine di fornire risposte sempre più puntuali ai cittadini.