Poesia / “Come un turno di veglia nella notte” di Santo Toscano

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Un viaggio verso i ricordi più cari della propria vita, un tirare le somme di quel che si è fatto; e di quel che è importante veramente. A partire da queste considerazioni, la silloge “Come un turno di veglia nella notte” di Santo Toscano, compie un percorso che va dagli affetti quotidiani alla riflessione su Dio. Riflessione che nasce dal rapporto privilegiato del poeta con la natura.

Venerdì 28 febbraio, nei locali dell’aula magna del liceo scientifico “Archimede” di Acireale, è stata presentata la raccolta poetica.
“Ogni volta che torno in questa scuola mi sento accolta – ha dichiarato la moderatrice Agata Maria Motta. Questo incontro è stato organizzato con dovizia di particolari, e da ex colleghi ci lega un profondo sentimento di amicizia.

Ho sempre apprezzato Santo Toscano, non solo per la cultura e la professionalità, ma per il garbo che l’ha sempre contraddistinto. Ha una grande passione per la cultura greca e latina, e per la storia romana. La prima volta che lessi le sue poesie, fu su un treno in viaggio verso Catania. Un eco umanistico. Capace di toccare le corde più profonde della mia anima. Si traccia un percorso di vita, i cui cardini sono la famiglia e Dio. Stile limpido e parola ricercata, e una sintassi piana che rendono a pieno la ricerca poetica dell’ autore”.

Essenzialità nelle liriche di Santo Toscano

“Sono felice di essere stata invitata da Santo Toscano a parlare della sua silloge. In un tempo come il nostro, frenetico e rapido in tutte le sue trasformazioni, parlare di poesia è quasi provocatorio – ha affermato la relatrice Maria Alessandra Prestipino. Un genere non molto praticato: non si vuole scendere nell’io. La raccolta è emblematica e significativa. La misura ridotta delle liriche indica la volontà ermetica dell’autore, priva di orpelli e ridondanze.
Nonostante l’immensa cultura, Santo Toscano non si fa sedurre da parole rare e preziose. Utilizzo di enjambements, anfore e distici elegiaci. Semplicità, in quanto desiderio di essenzialità. Come scrive l’autore stesso, ogni inverno prelude alla primavera; siamo chiamati a vigilare su ogni singolo giorno della vita”.

“Ho letto due volte il testo e ho notato ispirazioni dalla sacra scrittura – queste le parole finali del vescovo di Acireale mons. Antonino Raspanti. Dio è raffigurato prosaicamente: un riflesso tenue e dolce nel cuore del poeta”.
Nella silloge di Santo Toscano, la scrittura diventa il volto dell’anima. La domanda è: riflessione su Dio o bilancio della propria esistenza?

Giosuè Consoli