Nella sala stampa “Vito Finocchiaro” del palazzo del comune di Acireale è stato presentato il libro “Arsura d’ amuri”, un omaggio alla poetessa catanese della prima metà del novecento Graziosa Casella, da parte di Alfio Patti. Graziosa Casella è una delle tante, forse troppe, poetesse siciliane e non, che i libri di storia hanno dimenticato. Per rimanere in Sicilia, basti ricordare Mariolina Coffa e Goliarda Sapienza.
La dott.ssa Rita Vinciguerra, che ha curato la presentazione, ha fatto notare come di donne premi Nobel ce ne siano state troppo poche, rispetto ai colleghi uomini. E che la “penna” femminile sia sempre stata presa poco sul serio dalla critica letteraria. “La letteratura femminile – ha aggiunto – ha una sensibilità più profonda rispetto a quella maschile. Le donne in letteratura sono portatrici di un ego universale, che le distingue dalla visione del mondo più ristretta da parte degli scrittori uomini”.
Il relatore, il giornalista Giovanni Iozzia, ha voluto estendere il focus sul perché le donne scrittrici sono spesso dimenticate o ancor peggio sottostimate. Ha sottolineato che le poche scrittrici che sono entrate nelle antologie, hanno avuto spesso una travagliata, se non tragica, vita personale. Vedi Grazia Deledda, Virginia Woolf, Sylvia Plath, Alda Merini. Quasi a intendere che solo il dolore possa giustificare il valore letterario di una donna.
Graziosa Casella, poetessa scandalosa che amò troppo la vita
Graziosa Casella era una poetessa e una donna che ha fatto scandalo nella Catania dell’ immediato dopoguerra. Non solo per la turbolenta privata, con cinque figli avuti da uomini diversi “Le mie quattro rose e un giglio”- li chiamava. E per la relazione con un ragazzo molto più giovane di lei.
Graziosa Casella è stata scandalosa anche nella sua poesia, non tanto nella forma, quanto in quello che c’ era “dentro”. Graziosa nelle sue poesie in dialetto, descrive l’ amore che la fa ardere, un’ arsura che la fa bruciare, e al contempo le fa avere sete d’ amore.
La poetessa descrive la sua passione senza troppe allusioni, ma soprattutto dalla sua poesia si capisce come l ‘ amore è più un pretesto che un desiderio, un pretesto che fa da volano, da “carburante” alla sua arte.
Infatti, Graziosa Casella è prima di tutto un’ artista, e artista è colei che ama e vive per la sua arte. Poichè la poetessa ha fatto dell’ amore la sua ragione di vita, perfettamente in tema è stata l’esortazione di Rita Vinciguerra “Innamoratevi della vita!”.
Durante la presentazione, in omaggio alla Casella, Alfio Patti ha suonato con la chitarra due pezzi tratti da due poesie dell’autrice.
Giosuè Consoli