“Parole di carta, parole di cartone” questo il titolo dell’ultima raccolta poetica della scrittrice e giornalista Rita Caramma. Due ore circa per presentare al numeroso pubblico un lavoro che, con l’ausilio della musica del dottore Gesuele Sciacca, ha animato con vivo interesse uno degli ormai consueti appuntamenti con gli autori, nella sala conferenze dell’associazione Costarelli di Acireale. L’autrice è stata accompagnata in questa presentazione dal presidente dell’associazione e “padrone di casa” avv. Mario Di Prima e dalla poetessa Santina Lazzara.
Dialogare di poesia, entrando nella parte più profonda dell’animo dell’autrice è stato emozionante. Il pubblico, che segue ormai da tempo con interesse le pubblicazioni della giornalista, è abituato ad emozionarsi e a sentirsi fortemente partecipe delle tematiche che, con il suo gentile tocco, la poetessa regala ai suoi estimatori. Negli intermezzi musicali bella la voce di Daniela Greco e rammarico invece per l’assenza, dovuta ad una lieve indisposizione, di Angela Aleo.
Nelle poesie dell’autrice è vivo e percepibile l’amore per la sua terra, i sentimenti veri che non si spezzano mai, anche a distanza di tempo (A mio padre). Il dolore per un amore non vissuto (E ti saprò capire) e il coraggio di denunciare gli abusi subiti da chi è più debole (Futura) o l’impegno sociale di chi crede che il mondo può essere migliore, esponendosi in prima persona (Abito da sposa. A Pippa Bacca). Infine un contributo sentito con la poesia “La chiamano follia”, dedicata a Alda Merini.
I minuti scorrono veloci, le letture delle poesie si intersecano con il piacevole dialogare di Rita con Santina, si sente subito che sono amiche e si stimano tanto; Lazzara ha curato la prefazione del libro e quindi conosce bene, parola per parola quello che la poetessa ha voluto raccogliere della sua ultima produzione. Intanto, fra una lettura e l’altra, il maestro Sciacca regala al pubblico alcune poesie di Rita Caramma musicate: certo la partecipazione è tanta, alcuni seguono il testo dal volume che hanno già tra le mani, qualcuno dice al proprio vicino che si è tanto emozionato, forse come non gli capitava da tempo.
Ma allora la poesia in questo mondo di oggi così frenetico, così affannoso, ha ancora un senso; ha un senso fermarsi e pensare al tempo che passa, ad un amore mai dimenticato, ad un papà che è e resterà per sempre nel cuore di sua figlia, ad una bimba a cui è negata l’ infanzia, ad un mondo che speriamo sempre possa migliorare, ma non sappiamo se sperare o abbassare lo sguardo e pensare, chissà, ad un’altra vita che arriverà. . .
Gabriella Puleo