Dopo qualche pausa dovuta alle restrizioni della Pandemia, è tornato l’atteso appuntamento annuale con le emozioni di “Poesia, musica e danza”, ideato e realizzato dalla poetessa Maria Grazia Falsone.
Nella sala del teatro parrocchiale “Vittoria” di San Giovanni Bosco (Acireale), alla presenza di un numeroso pubblico attento e interessato, si è svolta la manifestazione culturale “Riverberi di Emozioni” dal titolo dell’ultima raccolta poetica di Maria Grazia Falsone dedicata alla nipotina Ginevra.
La dott.ssa Agata Spinto ha condotto con brio i presenti in un viaggio emozionale attraverso le tre tematiche – Infanzia, Sociale, Sicilianità. La presentatrice ha esordito specificando come i due termini del titolo “Riflessi ed Emozioni” siano complementari. Infatti l’emozione altro non è che il riverbero di una luce interiore. Dal canto suo il maestro Vera Pulvirenti, direttrice del Coro dell’Università Popolare Giuseppe Cristaldi, ha sottolineato l’importanza dell’emozione che viene fuori dal connubio musica-parole.
Per l’occasione il parroco don Carmelo Raspa ha accolto gli ospiti all’interno della sua parrocchia con il consueto garbo e una grande disponibilità. Sempre con il sorriso e i suoi modi semplici ha rivolto un breve saluto agli astanti. E indirizzato parole di elogio all’organizzatrice, complimentandosi anche con gli ospiti intervenuti.
Riverberi di emozioni: dall’infanzia alla sicilianità passando per il sociale
Lo svolgimento della serata si è snodato attraverso le tematiche trattate, l’infanzia, il sociale, e la sicilianità, in un crescendo di stupore ed emozione.
Fin dall’inizio l’impatto è stato molto forte, partendo dal meraviglioso mondo dell’infanzia, vista in tutte le sue sfaccettature e passando dal tema sociale tanto sentito e dibattuto fino alla sicilianità, cioè l’identità di un popolo.
In apertura, i bambini della Scuola di ballo “Sulle ali dello sport” di Acireale si sono esibiti in un gradevole numero di danza sulle note della musica di Ennio Morricone. A guidarli la coreografa Alessandra Sciacca. La bravura e la spigliatezza dei piccoli ballerini – la loro età va dai tre ai sei a anni- ha lasciato piacevolmente colpito il pubblico.
Proseguendo poi con la recitazione si sono alternati sul palco a declamare i loro versi, ognuno col suo stile personale, il poeta Alfio Licciardello e le poetesse Carmela Tuccari e Angela Bono. La musica di sottofondo, eseguita egregiamente da Vera Pulvirenti, ha sottolineato le diverse espressioni liriche, alcune delicate, altre forti, creando una vera magia nell’etere.
Il coro dell’Università popolare
Un altro momento emozionante è stato l’intervento del Coro dell’Università Popolare, guidato sempre dal maestro Pulvirenti, che ha proposto due meravigliosi brani – “E vui dormiti ancora” e “Stranizza d’amuri”. Brani eseguiti magistralmente da uomini e donne, non più giovanissimi, ma di indiscussa bravura.
La tematica sociale sviluppata a 360 gradi ha inglobato vari argomenti. Cioè il degrado ambientale, il disagio giovanile, la povertà, la solitudine, la violenza, la guerra. Tutto espresso in chiave poetica. Come anche la parte recitativa dedicata alla sicilianità con la composizione dai toni forti di Alfio Licciardello e la poesia in dialetto di Angela Bono.
Ma in tema di sicilianità ha sbalordito tutti l’intervento della scuola di danza folkloristica “Arcobaleno Dance” di Fiumefreddo di Sicilia guidata dalla coreografa Debora Pizzino. I ballerini si sono esibiti più volte creando un’atmosfera gaia e festosa nella sala gremita.
L’omaggio al maestro Franco Battiato
Non poteva certo mancare l’omaggio a Franco Battiato, un amico che Maria Grazia Falsone porta nel cuore. Infatti, non tralascia mai di dedicargli uno spazio durante i suoi spettacoli. La poetessa ha portato in scena, attenta alle tematiche, duetti virtuali molto emozionanti. Mentre sullo sfondo scorreva il video, a partire da “Riverberi D’Emozioni”, “Ciao Franco” (dedicata a Battiato) “La Cura” e “Melodia d’amore”. Ha poi citato Renato Zero con la canzone “Vecchi” e la poesia “Canuti Bambini”.
Un tenero finale
Nello sciorinare di emozioni ecco l’intervento del nipotino Francesco che ha recitato brillantemente a memoria una poesia della poetessa dedicata alla nostra Sicilia dal titolo Madre terra. Dulcis in fundo, prima dei saluti, la nipotina Ginevra ha regalato alla nonna salendo sul palco una rosa blu. La preferita della poetessa!
La Falsone ha ringraziato la presentatrice e gli ospiti che si sono esibiti durante la serata omaggiandoli di una targa in legno personalizzata realizzata da una giovane artista del WoodLab Studio Software di Catania.
All’interno del contesto culturale e artistico non è mancato un momento, peraltro molto discreto, dedicato alla solidarietà con l’invito ai presenti a partecipare all’estrazione di un quadro dipinto da un giovane della Parrocchia. I proventi della lotteria sarebbero andati allo stesso per aiutarlo a partecipare alla Giornata Mondiale della Gioventù.
L.V.