Politica / La Leopolda: che cos’è e dove vuole andare

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Il Presidente del Consiglio Matteo Renzi

“Il futuro è solo l’inizio”. Si è tenuta a Firenze dal 24 al 26 Ottobre la kermesse politica più nota del momento, ormai giunta alla quinta edizione. In questi giorni se ne fa un gran parlare, suscitando pure la curiosità di quanti non frequentano attivamente il dibattito pubblico.

Il Presidente del Consiglio Matteo Renzi
Il Presidente del Consiglio Matteo Renzi

La Leopolda è una vecchia stazione fiorentina che per volontà del già “Rottamatore” Matteo Renzi dal 2010 ospita migliaia di uomini e donne giunti da ogni parte d’Italia. Uno spazio trasformato in un fervido incubatore di idee, alternando gli interventi dal palco al lavoro nei tavoli di discussione, per elaborare concrete proposte programmatiche e raccontare la bellezza dell’impegno civile. Famiglie con bambini al seguito, giovani, anziani, imprenditori ed impiegati. Nella città di cui fu sindaco Giorgio La Pira si incontra quello spaccato di Paese che la classe dirigente fa spesso fatica ad intercettare nei contesti tradizionali. Proprio da lì cinque anni fa è partita la corsa dell’attuale Premier e dei suoi sostenitori, oggi in prima linea addirittura nel panorama europeo.

“Né una corrente, né uno spiffero” – così l’ha definita lo stesso Matteo Renzi –, quest’anno ha registrato circa diecimila adesioni e la presenza di centinaia fra amministratori locali e politici nazionali. Di fatto una tre giorni di lotta e di Governo – “Poche ciance, questa è un’altra Leopolda: io sono al Governo, noi siamo al Governo” – durante la quale il Presidente del Consiglio ed i suoi compagni di viaggio, quelli di sempre e chi si è aggiunto lungo il percorso, hanno rinnovato l’invito alla speranza non sulla base di un entusiasmo euforico ed ingiustificato, ma prendendo le mosse proprio dalle proposte di quanti hanno voluto esserci e dagli obiettivi che l’Esecutivo è già riuscito a centrare. Centoquattro gruppi di discussione, ciascuno coordinato da un Ministro o da un parlamentare, su altrettante questioni: le riforme costituzionali, la pubblica amministrazione, la scuola, il terzo settore, l’impresa ed il lavoro, la burocrazia, il contrasto alla criminalità, i beni culturali, l’innovazione sono solo alcuni dei temi caldi di cui si è discusso. Un’agenda ampia per restituire contenuto al confronto; una maniera nuova di interpretare la contrapposizione dialettica. Comunque la si pensi, un evento magnetico che supera le liturgie consolidate dei partiti romani per rendere più dinamico ed inclusivo il mondo della politica.

Ci tocca cambiare il Paese, amici della Leopolda. Perché l’abbiamo voluto noi, perché ce la siamo cercata”. Una determinazione che segna la trasformazione epocale del nostro tempo. Se è vero che “La Leopolda è quel luogo in cui una volontaria può diventare Ministro”, come ha sostenuto Maria Elena Boschi, allora è altrettanto vero che da adesso in poi, anche grazie ai moderni strumenti di comunicazione, sarà più semplice esserci e fare sentire la propria voce.

Palazzo Chigi è solo il primo passo: la direzione è cambiare l’Italia. Un successo che ci auguriamo per il bene di tutti.

 Elia Torrisi

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