Il Porto di Catania è al centro di una grande trasformazione infrastrutturale che mira a rafforzare il suo ruolo strategico per l’economia locale e nazionale. Nel corso di un incontro tenutosi nella sede di Confindustria Catania, si sono confrontati eminenti attori della ribalta imprenditoriale ed istituzionale locale.
In tal caso, si menziona il presidente Maria Cristina Busi Ferruzzi, unitamente al presidente dell’Autorità di Sistema Portuale della Sicilia Orientale, Francesco Di Sarcina. Ed ancora, il sindaco di Catania, Enrico Trantino e il past president con delega al Porto, Antonello Biriaco. Il confronto, per l’evenienza, ruota attorno al Piano Regolatore del Porto, un progetto di vasta portata che mette in lizza investimenti pubblici e privati per un totale di un miliardo di euro, con l’obiettivo di completare l’iter di approvazione entro il 2025.
Un Piano per il futuro del Porto
Il Piano Regolatore del Porto di Catania punta a una metamorfosi profonda dell’infrastruttura portuale. In particolare, esso si concentra sulla separazione dei flussi commerciali da quelli urbani, al fine di migliorare criteri d’efficienza e sicurezza, operatività e funzionalità.
Tra gli interventi presunti, si annovera la creazione di un’area di 84.000 metri quadrati destinata all’accoglienza di grandi navi da crociera. In più, si accenna alla costruzione di una nuova stazione marittima di 5.000 metri quadrati, che consentirà di incrementare, per ogni annualità, il numero di crocieristi fino a 500.000 unità.
Il presidente dell”Autorità di Sistema Portuale Francesco Di Sarcina, dal canto suo, ha evidenziato la rilevanza strategica del porto per l’economia locale. Così, ribadisce che “il porto di Catania rappresenta un valore aggiunto per l’intera Sicilia. Separare il traffico commerciale da quello urbano è fondamentale per garantire un’operatività efficiente e sicura, mentre l’ampliamento delle infrastrutture è necessario per sostenere la crescita economica e la competitività del territorio”.
Catania come Hub per il Turismo e la Nautica
In una nuova visione il Porto di Catania, diversificato nelle sue funzioni, si immagina proiettato sul turismo crocieristico, sui traghetti e sulla nautica da diporto. A tal proposito, Maria Cristina Busi Ferruzzi, presidente di Confindustria Catania, sottolinea il potenziale di crescita correlato all’ambito marittimo. Difatti riferisce che “con una nuova stazione marittima e la creazione di un hub per yacht di lusso, Catania ha tutte le carte in regola per diventare una meta competitiva nel Mediterraneo, accogliendo un crescente numero di crocieristi e sviluppando un nuovo waterfront a misura di cittadino”.
Una parte del piano prevede anche il trasferimento del terminal container dal porto di Catania a quello di Augusta, permettendo di specializzare i due porti e ridurre il traffico commerciale nell’area urbana di Catania. Si matureranno così specifiche vocazioni portuari. Augusta diventerà l’hub principale per i container, mentre Catania si focalizzerà sul turismo e le attività legate al diporto.
Un Porto a misura di Città
Il sindaco di Catania Enrico Trantino si è pronunciato sulle percezioni future riguardo al porto. Proiezioni che inducono a pensare a una diversa dimensione per la città di Catania. Quella in cui il porto si mostra come elemento centrale che si affaccia ancor più alla vita cittadina. Il sindaco Trantino immagina così che città e porto si sommano e compenetrano in un compendio di accessibilità: “Sogno un porto come quelli di Genova o Barcellona, integrato con la città, dove commercio e turismo convivano armoniosamente. Eliminare il traffico e rendere lo spazio fruibile dai cittadini è una priorità”.
Uno degli interventi più dibattuti attualmente concerne l’abbattimento degli Archi della Marina, elemento caratterizzante l’area prospicente il porto. Trantino, dal suo punto d’osservazione, definisce l’intervento sugli Archi, una decisione delicata ma potenzialmente necessaria per migliorare un proficuo dialogo tra porto e città. “Certo, ci sono resistenze – ammette Trantino -, ma è una valutazione che va fatta con attenzione. Un incontro con le Ferrovie dello Stato a Roma ci aiuterà a capire come procedere”.
Sfide e opportunità
L’incontro, dunque, fa emergere l’esigenza di riunirsi per definire strette collaborazioni tra istituzioni locali e Confindustria, in vista del confronto sulle sfide infrastrutturali. Antonello Biriaco, past president di Confindustria Catania con delega al Porto, aggiorna il consesso sull’importanza di rinnovare il piano regolatore, rimasto invariato per oltre 50 anni.
Egli infatti ragiona sul fatto che “abbiamo un’infrastruttura piccola ma strategica, che necessita di essere modernizzata per esprimere il suo pieno potenziale. L’abbattimento degli Archi della Marina potrebbe liberare spazio per lo sviluppo economico e logistico di Catania”.
In chiosa, si riporta che il Piano Regolatore del Porto di Catania non rappresenta solo un’opportunità di crescita economica, ma si palesa come chance per migliorare la qualità della vita urbana. Di fatto si integra il porto alla città. Si connota un nuovo modo di esperire la quotidianità per i cittadini, nell’attesa di rendere Catania, una “metropoli” competitiva a livello regionale, nazionale e internazionale, sia nel settore turistico che in quello marittimo.
Luisa Trovato