La politica dei piccoli passi, alle volte, paga: il Portogallo, prima semifinalista di Euro 2016, ne è la dimostrazione, dato che questo grande risultato è figlio di tre pareggi nella fase a gironi, unite ad una vittoria in extremis contro la Croazia agli ottavi e alla lotteria dei rigori di questa sera. I polacchi, beffati dagli undici metri dopo essersi imposti allo stesso modo sulla Svizzera, lasciano comunque la competizione a testa altissima, dominando nella prima parte di gara e poi cercando di colpire in contropiede: Cristiano Ronaldo, poi, continua la sua rincorsa al primo trofeo con la casacca della sua nazionale, seppur dopo una prova non brillantissima.
Polonia e Portogallo si trovano davanti nel primo quarto di finale confermando l’assetto tattico pronosticato alla vigilia: polacchi con un classico 4-4-2 in cui i terminali offensivi sono Lewandowski e Milik, con Blaszczykowski e Grosicki a sostenere sulle fasce il temibile duo d’attacco; Fernando Santos, dall’altra parte, si presenta con la novità Renato Sanches al posto del malconcio Andre Gomes ed Eliseu a rimpiazzare l’indisponibile Guerreiro.
Pronti via e succede subito l’evento atteso da milioni di tifosi della Polonia: dopo due giri di lancette, infatti, si sblocca Lewandowski, l’uomo bionico, il grande cannoniere del Bayern ancora a secco dopo quattro partite all’Europeo. Il gol dell’1-0 nasce su una grave disattenzione del terzino destro lusitano Cedric che lascia spazio a Grosicki: l’ala sinistra del Rennes approfitta della prateria apertasi per servire un pallone rasoterra che viene tramutato in oro dal bomber della Polonia.
Tripudio della curva polacca, Portogallo inizialmente in bambola: la partita inizia su ritmi alti, con Cristiano Ronaldo che prima prova a innescare Cedric, poi si mette in proprio e ci prova su punizione, senza successo. Al 22′ brivido per Rui Patricio, col tiro di Milik provvidenzialmente deviato in angolo da Pepe. Gli uomini di Nawalka giocano sul velluto, con giocate di prima e grande intensità, non riuscendo però a timbrare il raddoppio: questo dà fiducia ai portoghesi, che alla mezz’ora reclamano un rigore per un contatto di CR7 con Pazdan.
Le proteste lusitane vengono presto dimenticate, dato che al 33′ il giovane fenomeno Renato Sanches mette la firma sull’ 1-1: scambio tra Nani e lo stesso Sanches, col neo acquisto del Bayern Monaco che fredda Fabianski con una conclusione mancina leggermente deviata. Il Portogallo arranca, ma non muore: questo il refrain di Euro 2016, confermato sinora in una partita dai ritmi alti e dal gioco gradevole. Renato Sanches, poi, è la perla della serata: terzo giocatore più giovane ad andare a segno agli Europei.
La ripresa inizia con un insistito possesso dei lusitani che, così facendo, cercano di stanare l’organizzatissima retroguardia polacca: al 56′ ci prova Cristiano Ronaldo, ma senza centrare lo specchio; il fuoriclasse del Real Madrid cicca quattro minuti dopo una palla al bacio spedita da Nani a centro area, quindi Cedric al 64′ scocca un gran tiro da fuori che mette i brividi a Fabianski. Il Portogallo sembra averne di più in questo secondo tempo, Milik prova a indirizzare la gara in maniera diversa anticipando Pepe e concludendo in porta, ma Rui Patricio sventa la sua iniziativa. Anche Fonte ci prova su calcio d’angolo al 79′, ma la conclusione è centrale: entrano i totem Quaresma e Joao Moutinho, per dare più qualità e imprevedibilità ad un Portogallo che adesso si schiera col tridente. Nawalka, dall’altro lato, inserisce Kaputska per dare più verve alla manovra offensiva dei polacchi. Tra questa girandola di sostituzioni, Jedrejczyk rischia di combinare la frittata, anticipando Ronaldo in corsa con una deviazione che fa la barba al palo della porta difesa dal suo compagno Fabianski.
Cristiano Ronaldo, all’85’, si divora la rete che avrebbe probabilmente chiuso la partita: CR7 si ritrova tutto solo davanti a Fabianski, non riuscendo però ad agganciare uno stupendo lancio a centro area: un gesto atletico che non sembrava impossibile, per uno come lui. L’epilogo dei supplementari, a questo punto, è scontato.
Il Portogallo comincia a mille i tempi supplementari, con Ronaldo che arriva scoordinato su una palla a centro area che sarebbe stata facile da ribadire in rete: non sembra proprio una serata propizia, quella del fenomeno del Real. La supremazia territoriale lusitana è comunque netta, con Quaresma e Nani che provano a impensierire la retroguardia polacca: il solo Milik cerca di dare la scossa, con una conclusione al 100′ che si spegne sul fondo. La Polonia prova ormai ad infilzare i lusitani soltanto in contropiede, non riuscendo però a sfruttare quei cambi gioco che avevano impensierito i portoghesi nella prima mezz’ora.
Il secondo supplementare scivola via senza emozioni, con le squadre quasi rassegnate al crudele epilogo della lotteria dei rigori: l’emozione più grande è la solitaria invasione di campo di un tifoso, subito placcato e portato via dalla sicurezza. Dagli undici metri, l’errore di Blaszczykowski è letale: Portogallo in semifinale per la seconda volta consecutiva, con i lusitani ad attendere il risultato di Galles-Belgio per conoscere la successiva sfidante.
Giorgio Tosto
Polonia-Portogallo 1-1 (4-6 d.c.r.)
Reti: pt 2′ Lewandowski, 33′ Sanches.
Polonia (4-4-2): Fabianski, Piszczek, Glik, Pazdan, Jędrzejczyk, Blaszczykowski, Krychowiak, Mączynski (8′ pts Jodlowiec), Grosicki (37′ st Kapustka), Milik, Lewandowski. All.: Nawalka.
Portogallo (4-1-3-2): Rui Patricio, Cedric, Pepe, José Fonte, Eliseu, Renato Sanches, William Carvalho (6′ pts Danilo Pereira), Joao Mario (35′ st Quaresma), Nani, Cristiano Ronaldo, Adrien Silva (28′ st Joao Moutinho) All.: Fernando Santos.
Arbitro: Brych (Ger)
Ammoniti: Jedrzejczyk, Glik, Adrien Silva, Kapustka, William Carvalho