Post Covid / Il “Progetto famiglia” di due parrocchie per aiutare gli adolescenti

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centro ascolto

Nei giorni scorsi, il gruppo di giovani – adolescenti delle parrocchie di Dagala del Re e Monacella di Santa Venerina hanno vissuto un’ esperienza nella “Mensa di fraternità” della stessa cittadina. La mensa  è una delle attività dell’Associazione di volontariato San Giuseppe, che assiste famiglie e persone in difficoltà del territorio.  Pubblichiamo la relativa testimonianza redatta dalle educatrici.

Il Covid ci lascia una eredità pesante che interessa le relazioni e le emozioni ma, soprattutto, il come gestirle. L’isolamento forzato ha favorito relazioni virtuali a discapito di quelle reali e i social sono diventati, anziché uno degli strumenti di interscambio e confronto anche tra culture e realtà diverse e distanti, lo “strumento della comunicazione per eccellenza”. L’unico mezzo utilizzato per entrare in relazione con gli altri e con il mondo.

Una relazione basata esclusivamente sui social confonde il reale con l’immaginario e l’ostentare la propria vita privata, anche i momenti più intimi, favorisce il controllo spietato del “popolo/amici social” sulla persona. Decidendo chi sarà considerato “dio-influencer” o “sfigato – non degno di vivere”.
I giovanissimi e i bambini rischiano di perdere la memoria storica delle emozioni e delle relazioni reali e umane.Progetto famiglia

Il “Progetto famiglia”rivolto agli oratori

Da questi presupposti nasce il progetto “Famiglie al centro” proposto dall’assessorato alla Famiglia, alle Politiche sociali e del Lavoro della Regione Siciliana. Progetto che individua gli oratori come risorsa per rimettere in campo energie positive e propositive.

Le Parrocchie Maria SS. Immacolata di Dagala e S. Mauro Abate di Monacella decidono di essere protagoniste della proposta regionale.
Il progetto “Una famiglia per le famiglie” si sviluppa da una considerazione basilare: la parrocchia è una famiglia attenta a riconoscere i propri malesseri e valorizzarne le risorse. Obiettivo, pertanto, è rendere protagonisti le famiglie rivalutando le relazioni e le emozioni.

Il progetto prevede diverse attività rivolte ai bambini e alle bambine, ai giovanissimi e alle loro famiglie, da febbraio 2024 a gennaio 2025. Le attività sono così articolate: centro ascolto, con frequenza settimanale; laboratori di cucina, teatro, canto, creativi/manuali con frequenza settimanale; campus e oratorio estivo-grest.  Supporto alla genitorialità, con frequenza mensile; incontri intergenerazionali, con frequenza bimestrale; incontri con realtà arricchenti, con frequenza mensile.

E ancora, costituzione di una équipe, composta dal parroco, don Paolo Giurato e da assistente sociale volontaria, dott.ssa Maria Rosa Tomarchio. Da psicologa-psicoterapeuta familiare dott.ssa Graziana La Spina, educatori, Valentina Spina e Orazio Cavallaro, animatore, Antonella Pappalardo. Operatore teatrale Andrea Fichera, e  psicologa volontaria dott.ssa Anna Maria Greco e volontari di oratorio.mensa di fraternità

Le riflessioni dei giovani partecipanti

La partecipazione del gruppo giovani-adolescenti alla mensa solidale rappresenta una delle attività proposte per favorire la conoscenza delle realtà sociali del territorio. A fine giornata è stato chiesto ai giovani Enrico, Benedetta, Chiara, Anna, Federica, Paola e Giorgia di esprimere un loro parere sulla giornata trascorsa insieme ai volontari e agli utenti della mensa.

Ecco alcune delle loro riflessioni: “E’ stato interessante perché ho potuto vedere come una comunità si unisce per fare qualcosa di bello. E’ stato bello incontrare tante nuove persone, ho vissuto l’importanza di una comunità unita”. “Oggi ho potuto conoscere nuovi stili di vita, nuove persone e ciò ha significato capire le difficoltà e le vite di persone diverse da me”.

“Questa giornata è stata speciale e mi è piaciuto aiutare le persone più bisognose alla mensa solidale”. “E’ stata un’esperienza indimenticabile che rifarei, abbiamo trascorso del tempo tutti insieme”. “E’ stata la mia prima volta in una mensa solidale, mi è piaciuto aiutare le persone che hanno bisogno e stare insieme ai miei compagni di oratorio”. “Questa giornata ha significato trascorrere del tempo insieme per aiutare l’altro e condividere un pasto insieme; è stato molto bello, si potrebbe rifare”.  “Per me questa bella esperienza vissuta oggi ha trasmesso felicità e, nel compiere questi piccoli gesti, mi sono sentita utile”.

 

 

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