Al termine di questo anno civile, accogli, Signore del tempo e della storia,
la nostra gratitudine e la nostra lode, per tutti i benefici che ci hai elargito.
Riconosciamo di aver vissuto giorni amari, provocati da un contesto sociale e economico,
che ci ha messo seriamente in crisi come non mai;
ma siamo, altresì, consapevoli, che tale realtà scaturisce da una crisi ancor più profonda,
riconducibile alla nostra povera e poca fede e all’affermazione di pseudo valori,
su cui abbiamo cercato di fondare la nostra civiltà.
Ecco perché, con l’atteggiamento dell’umile penitente,
vogliamo innanzitutto implorare perdono,
per quanto dovevamo o potevamo fare e non lo abbiamo fatto.
Grazie, Signore, per l’inestimabile dono della vita che ci hai concesso.
Nello scorrere inesorabile del ritmo del tempo, abbiamo sperimentato
“la Tua bontà che ci ha fatto crescere e la Tua destra che ci ha sostenuto”.
Grazie per averci rischiarato il sentiero con la luce della Tua Parola,
per averci nutrito di Te, Pane che sostiene i poveri in cammino.
Grazie perché ti sei fatto presente nella sempre più lunga teoria di poveri,
che bussando alla nostra porta e soprattutto al nostro cuore,
ci hanno stimolati a mettere in pratica il comandamento dell’amore.
Grazie perché ti prendi sempre cura di noi, gregge del Tuo pascolo,
e non ci abbandoni alle fiere rapaci, che tentano di portarci al di fuori del Tuo recinto.
Grazie per il dono del nuovo Pastore, Antonino, che hai inviato a questa nostra Chiesa,
donagli il coraggio degli Apostoli, la fortezza dei Martiri, la fede dei Confessori,
il candore delle Vergini e l’audacia di tutti i Santi,
perché possa condurci sempre ai pascoli ubertosi e alle acque dissentanti della Grazia.
In questo anno in cui abbiamo celebrato i 150 anni dell’unità nazionale,
ti preghiamo per la nostra amata Patria, affinché fondando sui valori immutabili
il proprio agire e il proprio essere, sia sempre da te protetta e custodita.
Guarda con amore le famiglie, perché siano sempre piccole Chiese domestiche;
Sostieni i nostri Giovani, oggi più che mai confusi, sfiduciati e smarriti;
Conforta i deboli, gli ammalati, le persone sole, con la Tu amorevole presenza.
Signore Gesù, Principio e fine, Alfa e Omega, della storia,
accogli la nostra preghiera e la nostra lode;
nella Tua infinita misericordia “perdona ciò che la coscienza teme
e aggiungi ciò che la preghiera non osa sperare”;
continua, nonostante le nostre infedeltà, a far “brillare su noi il Tuo volto”,
e rendici forti di fronte alle tribolazioni, sapendoci da te benedetti e sorretti.
A Te, che con il Padre e lo Spirito Santo,vivi e regni oggi e in eterno,
salga ora l’inno di ringraziamento. Amen !
Acireale, 31.12.2011
don Roberto Strano – Parroco