“Canti la voce, canti il cuore, canti la vita, cantino i fatti”. (S. Agostino)
La musica in genere è un’attività profonda e spirituale. Ogni musica aiuta l’uomo a diventare più uomo, con la musica si comunica in modo più vero e profondo; tutti sappiamo che quando gesti, parole, silenzi vogliono trovare una capacità espressiva più intensa, esigono la musica. Non che le parole cambino, ma col canto acquistano una risonanza non solo acustica, ma spirituale. Perché l’organo principe della musica non sono le corde vocali, ma il cuore. La musica ha uno spessore comunicativo che non può essere disatteso. Dobbiamo convincerci che solo la musica esprime in profondità tutte le parole; le parole dette senza musica non possono dire tutto il contenuto che hanno dentro. Sono convinto che quanto sopra detto sia essenziale all’interno di una celebrazione eucaristica, perché canto e musica facendosi preghiera ne rafforzano l’azione liturgica. Da qui nasce la mia esperienza di animatore liturgico, che da anni ormai accompagna la mia fede e l’amore a Cristo e alla sua Chiesa, che mi ha visto coinvolto in numerose celebrazioni e non ultimo l’ordinazione episcopale di S.E. Mons. Antonino Raspanti nella basilica cattedrale di Acireale.
Ancora oggi a pochi giorni dall’evento non trovo parole per esprimere la gioia e l’emozione nell’aver potuto animare la liturgia di ordinazione episcopale, ma ancor più legata al pastore della mia chiesa. La partecipazione assembleare è stata predominante nella mia esperienza, perché mi ha permesso di trasmettere le parole della mia preghiera, che sono giunte fino alle orecchie e hanno toccato il cuore di tutti; perché il mio ruolo consiste nel far si che il santo popolo di Dio esprima insieme con tutta l’azione liturgica i propri sentimenti a Dio. Infatti cosi si legge nellla SC. al cap. VI n.112: “Perciò la musica sacra sarà tanto più santa quanto più strettamente sarà unita all’azione liturgica, sia dando alla preghiera un’espressione più soave e favorendo l’unanimità, sia arricchendo di maggior solennità i riti sacri”.
Così la scelta dei canti nella celebrazione del 1 Ottobre è stata vagliata accuratamente, scegliendo dei canti che potessero essere accessibili a tutti, permettendo una partecipazione ancor più attiva. La grande sorpresa è stata quella di sentire risuonare la voce unanime dell’assemblea che partecipava con fede e gioia alla celebrazione. Continua ancora la SC al n. 120: “ Nella Chiesa latina si abbia in grande onore l’organo, strumento musicale tradizionale, il cui suono è in grado di aggiungere un notevole splendore alle cerimonie della Chiesa, e di elevare potentemente gli animi a Dio e alle cose celesti affinché favoriscano veramente l’edificazione dei fedeli. Per questo il rapporto tra animatore liturgico e organista deve essere di intensa sintonia perché l’uno deve essere da supporto per l’altro, cosicché da questo binomio inscindibile possa innalzarsi alta la lode al Padre. Infine a conclusione di queste poche righe, oltre che ringraziare quanti mi hanno collaborato in questo impegno, volevo lasciare un messaggio che possa giungere a tutti, e che nella mia esperienza mi è servito parecchio, E’ davvero un grande vincolo di unità il canto nella moltitudine tutta del popolo in un solo coro! Diverse sono le corde della cetra, ma una sola la sinfonia.
Agostino Salvo Iannuli Anim. Liturgico Basilica Cattedrale – Acireale