Presentato “Gesù di Nazareth”, secondo libro del Papa

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“Anche se naturalmente resteranno sempre dettagli da discutere, spero tuttavia che mi sia stato dato di avvicinarmi alla figura del nostro Signore in un modo che possa essere utile a tutti i lettori che vogliono incontrare Gesù e credergli”. Così, con una doppia firma “Joseph Ratzinger – Benedetto XVI”, il Papa presenta l’obiettivo principale del suo lavoro su “Gesù di Nazaret” giunto al secondo volume che ripercorre la vita di Gesù “Dall’ingresso in Gerusalemme fino alla risurrezione”. Il testo è stato presentato il 10 marzo, presso la sala stampa vaticana, dal cardinale Marc Ouellet, prefetto della Congregazione per i vescovi, e da Claudio Magris, scrittore e germanista.

 Uno degli autori più ambiti al mondo. Alla diffusione del volume, la sala stampa vaticana ha reso noto i contratti editoriali stipulati per questa edizione. Sono già in corso o concluse le traduzioni in 20 tra le lingue principali al mondo, comprese catalano, ceco, malayalam, ucraino, ungherese. In trattativa le traduzioni in arabo, coreano, greco, giapponese. Sono invece una trentina i Paesi e gli editori che hanno già siglato contratti di pubblicazione, nei principali Paesi compresi Croazia, Bosnia, Erzegovina, India, Malta, mentre le trattative sono avanzate per Libano e Medio Oriente, Corea, Grecia e Giappone. Alcuni tra i principali editori hanno già siglato contratti di pubblicazione.

 Uno sguardo sul “Gesù reale”. Già nella premessa al primo volume, papa Benedetto XVI aveva detto che era suo desiderio illustrare la figura e il messaggio di Gesù. “Esagerando un po’ – scrive il santo Padre –, si potrebbe dire che io volevo trovare il Gesù reale”. “Ho cercato – prosegue – di sviluppare uno sguardo sul Gesù dei Vangeli e un ascolto di Lui che potesse diventare un incontro e tuttavia, nell’ascolto in comunione con i discepoli di Gesù di tutti i tempi, giungere anche alla certezza della figura veramente storica di Gesù. Questo compito era nella seconda parte ancora più difficile che non nella prima, perché solo nella seconda s’incontrano le parole e gli avvenimenti decisivi della vita di Gesù”.

 Un terzo volume sull’infanzia di Gesù. Nella premessa, papa Benedetto confessa che è stato per lui un motivo di gioia il fatto che il suo primo volume sia stato accolto anche dal teologo protestante Joachim Ringleben, autore di un altro testo su Gesù e – aggiunge il Papa – “per così dire, un fratello ecumenico”. Ciò dimostra che, “pur con approcci teologici differenti, è la stessa fede che agisce, avviene un incontro con lo stesso Signore Gesù. Spero che ambedue i libri, nella loro diversità e nella loro essenziale sintonia, possano costituire una testimonianza ecumenica che in questa ora, a modo suo, può servire alla comune missione fondamentale dei cristiani”. Infine, Benedetto XVI annuncia l’intenzione di mantenere la promessa fatta nella prima parte del libro, ribadendo cioè la volontà di scrivere un “piccolo fascicolo” sull’infanzia di Gesù, “se per questo mi sarà ancora data la forza”.

 Le ragioni della gioia cristiana. È la “gioia cristiana”, la chiave di lettura del volume, come indica lo stesso Benedetto XVI quando ricorda che Cristo salendo al cielo “tiene le sue mani stese su di noi” per proteggere tutta l’umanità. “Nell’andarsene Egli viene per sollevarci al di sopra di noi stessi e aprire il mondo a Dio. Per questo i discepoli poterono gioire, quando da Betania tornarono a casa. Nella fede sappiamo che Gesù, benedicendo, tiene le sue mani stese su di noi. È questa la ragione permanente della gioia cristiana”.

 La nuova Legge proposta da Gesù. La nuova legge proposta da Gesù “non è una nuova norma, ma l’interiorità nuova donata dallo stesso Spirito di Dio”. Quanto al tradimento di Giuda, simbolo di tutti i tradimenti da parte degli uomini, Benedetto XVI scrive che “attraverso una serie di forme apparentemente minute d’infedeltà” egli “decade spiritualmente e così, alla fine, uscendo dalla luce, entra nella notte e non è più capace di conversione”.

 La passione di Gesù. “Nella passione di Gesù, tutto lo sporco del mondo viene a contatto con l’immensamente Puro (…). Lo sporco del mondo viene realmente assorbito, annullato, trasformato mediante il dolore dell’amore infinito”. Questa trasformazione radicale avviene al momento della risurrezione di Gesù che – aggiunge – “è una sorta di ‘mutazione decisiva’ (…), un salto di qualità”. In essa “è stata raggiunta una nuova possibilità di essere uomo, una possibilità che interessa tutti”.