La terza edizione del Presepe vivente ha riunito la piccola, ma vivace comunità “Beata Maria Vergine Aiuto dei Cristiani” in S. Giovanni Bosco in un alacre lavoro: travi per le capanne, fieno per la mangiatoia, recinti per gli animali, palme per i tetti sono i segni di un’attività che, nella gioia, continua la tradizione francescana del presepe, al fine di riviverne pienamente gli eventi svolti. Sono stati preparati i vestiti del tempo, mentre i bambini scorrazzavano tra il prato del giardino, nel cortile parrocchiale, teatro della Sacra Rappresentazione.
La carta roccia nasconde i muri di cemento e l’asinello fa il suo ingresso nella stalla. I fichi d’india restituiscono lo scenario di duemila anni fa, mentre i fari luminosi sono coperti da teli che li rendono più simili alle lucerne delle strade di un tempo. Intorno i sapori: legumi, formaggi, buon pane, carne arrosto. Un vociare non disordinato, un coro che allestisce una sinfonia di gesti e movimenti in onore della nascita del Figlio di Dio. Il tempo attuale si dissolve nell’”allora”, quel “ieri” il cui sapore si ritrova nei mustazzoli e nelle panelle. Le lavandaie preparano i fili su cui stendere la biancheria; sul palco i cantori intonano note e accordi di nenie natalizie.
Una festa dove ognuno fa la sua parte e contribuisce ad allestire il tutto. Il 26 dicembre è stato possibile immergersi nell’area del Presepe e rivivere gli eventi di quella notte Santa; lo stesso accadrà il 6 gennaio, dalle 19 alle 22, con l’arrivo dei Magi e la Sacra Rappresentazione del loro incontro con Erode, della strage degli innocenti, dell’adorazione al Bambino. A S. Giovanni Bosco il Natale ferve di preparativi e l’aria di festa si trasforma in una gara di comunione alla quale tutti siete invitati.
don Carmelo Raspa