Primavera dei libri / Mariella Di Mauro e Clemente Cipresso fanno riflettere sul valore del passato

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Cipresso, Puleo, Di Mauro

Al palazzo di città di Acireale nell‘ ambito della rassegna letteraria “Primavera dei libri“ a cura di Mariella Di Mauro e Gabriella Puleo, sono stati presentati i libri “Gli ultimi maestri d‘ ascia di Acitrezza“ di Clemente Cipresso e “Il passato non muore mai“ della stessa Di Mauro.

Clemente Cipresso ha presentato il suo romanzo come una testimonianza sul “valore“ del passato. Infatti il libro è incentrato su don Turi Rodolico, ultimo maestro d‘ascia di Acitrezza. Nel romanzo si narra la storia di don Turi e la sua lotta affinché non si perda la tradizione della lavorazione delle barche in legno.

“Don Turi Rodolico – ha spiegato Cipresso – è un esempio del passato che resiste  contro l‘avanzare della modernità. D‘ altronde, don Turi dalla fine degli anni Novanta ha dovuto difendere il suo cantiere, in quanto l‘ Unione Europea aveva reso illegale la produzione di barche in legno a favore della vetroresina. La storia della famiglia Rodolico ancora continua grazie anche alla nascita di associazioni che si danno da fare per scongiurare la chiusura del cantiere“.

Cipresso, Puleo, Di Mauro, Simona Postiglione
Clemente Cipresso, Gabriella Puleo, Mariella Di Mauro e Simona Postiglione

Primavera dei libri: “Il passato non muore mai”

A seguire, Mariella Di Mauro ha presentato il suo romanzo “Il passato non muore mai“. Il libro scritto in prima persona narra la storia di Camillo Battiato, giovane ragazzo acese di umili origini che, grazie alla sua intelligenza, riesce a laurearsi e a diventare professore.

Nel libro Camillo Battiato è presentato come un uomo intraprendente , capace e allo stesso tempo fedifrago e libertino. Ma il focus del romanzo non è la vita di Camillo Battiato, bensì la città di Acireale.

lettura di brani di opere presentate
Lettura di brani delle opere presentate

Infatti Camillo Battiato, dopo aver compiuto gli studi universitari presso l‘ università “Federico II di Napoli“, ritorna nella sua città. E da questo momento in poi prevale la nostalgia e il legame profondo che Camillo Battiato ha con la sua città e la sua terra. Nel mentre è descritta un Acireale che non esiste più, dall‘ hotel “Trinacria“ al teatro “Bellini“.
“Camillo Battiato – ha concluso l’autrice – è stato un uomo illustre per Acireale e, la sua vicenda umana riaccende in noi l‘ amore per la nostra città. Il progresso è necessario, ma il passato non deve essere dimenticato, perché si trasforma e, solo conoscendolo possiamo guardare meglio al futuro“.

Giosuè Consoli

 

 

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