Professione perpetua nel Monastero della Visitazione

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La chiesa del Sacro Cuore e il monastero della Visitazione (a sinistra)

Sabato 15 giugno, si è svolta la professione perpetua di Suor Giovanna Maria dell’Ordine della Visitazione. La solenne cerimonia, su delega vescovile, è stata presieduta da don Orazio Greco, parroco della Parrocchia Sacratissimo Cuore di Gesù in Acireale. Il Monastero della Visitazione di Acireale, unico claustrale nella diocesi, è infatti annesso alla parrocchia e in un legame provvidenziale entrambe queste realtà vivono la vita quotidiana, fatta di preghiera e iniziative comune.

La Professione Perpetua, al termine di un cammino di formazione, discernimento e preghiera, segna un tappa decisiva nel cammino di una professa, che si consacra interamente al Signore. La Chiesa del Sacro Cuore, nonostante le temperature ormai estive,  era gremita di fedeli che facevano da corona alla neo Professa.

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Un momento della cerimonia

La celebrazione, solenne ed austera, ha fatto emergere la sacralità dei riti che compongono la Professione Solenne: le domande del celebrante alla neo professa; la lettura della professione con l’apposizione della firma; il canto delle litanie dei santi; la preghiera di consacrazione e, infine, i riti esplicativi con la consegna del velo nero, la croce e la candela accesa.

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L’omelia di don Orazio Greco.

Il Parroco nell’omelia si è così rivolto alla neo-professa: “Forse per il mondo è difficile da capire questo tuo gesto dentro le grate. Ma proprio perché a noi sembra inutile la tua decisione (quando per inutile intendo senza alcuna utilità umana) la tua scelta e la tua vita è preziosa agli occhi di Dio. Si, perché se oggi il mondo ci parla di utile economico, Dio parla di donazione; se oggi il mondo ci parla di successo, carriere, protagonismo, Dio sussurra al nostro orecchio la parola Croce; se oggi il mondo ci impone di essere egoisti, superbi, orgogliosi, Dio ci parla di Amore. Scorgiamo più volte come le nostre meschine vie non coincidono con le sue profonde e vere vie, con lui che è la via. Se oggi la nostra poca profondità e la nostra poca fede ci fa pensare all’inutilità di un monastero di clausura, Dio ci risponde che tutti noi ne traiamo benefici per vivere le sue benedizioni e grazie, per sperimentare la potenza redentrice della croce”.  Presenti alla celebrazione altre suore della nostra diocesi che insieme alla neo professa alla fine della celebrazione hanno innalzato un canto di ringraziamento al Signore. Parole di gratitudine e incoraggiamento anche ai parrocchiani, convenuti con entusiasmo, ai quali il parroco ha detto : “Dio ha dato il comando ad ogni pianta di dare il proprio frutto, a secondo della loro specie. Cosi anche noi dobbiamo dare il frutto buono lì dove siamo, secondo la nostra condizione“.

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La neo professa Suor Giovanna Maria.

Dopo la cerimonia le suore hanno offerto un momento di fraternità nel parlatoio del Monastero, dove Suor Giovanna Maria ha ricevuto in dono dai parrocchiani un’icona della Beata Vergine Maria.

Guido Leonardi