Progetto Zeffirino – 2 / L’artista Tommaso Sbardella: “Un musical e un Cd per raccontare il beato argentino e la sua vita eroica”

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Tommaso Sbardella, artista musicale

Sul “progetto Zeffirino”, lanciato da Roberto Scardella e Tommaso Sbardella, due colleghi insegnanti all’Istituto Salesiano di Sora e amici, l’uno scultore e l’altro musico, che intendono fare conoscere il beato sudamericano nel mondo, dopo avere intervistato il primo, abbiamo incontrato il secondo.

Tommaso Sbardella, artista musicale

E abbiamo fatto l’intervista nuovamente sulle colline romane, a Frascati, sempre a Villa Sora, dove Zeffirino si preparava a diventare sacerdote salesiano, per saperne di più sul musical in preparazione, che forse avrà anche una versione cinematografica, e su cd.

– E’ vero che sta lavorando su di un musical? Da cosa nasce l’idea?

“Il musical si trova nella fase di supervisione, può dirsi quasi pronto. L’idea nasce da don Giorgio Colajacomo, allora direttore di Villa Sora, che me la propose ed io accettai. Sin da subito trovai il progetto allettante, iniziai così a documentarmi su Zeffirino; più le ricerche andavano avanti e più il musical diventava corposo e sempre più interessante.”

– Quanto tempo ha impiegato?

“Per la realizzazione del musical ci sono voluti circa quattro anni. L’aspetto musicale è stato affidato al maestro Roberto Gori.”

– Chi è Roberto Gori?

“Si tratta di un pianista e compositore. E’ specializzato in musica per il teatro, immagini che ha scritto e rappresentato oltre 50 spettacoli, scrive per cinema e tv, si occupa di swing e musica pop. Disco d’oro nel 1996, vincitore del Premio ‘Nino Rota’, e poi fra i suoi lavori ultimi c’è la colonna sonora di ‘Il Paradiso delle Signore’, fiction Rai con il trio swing Ladyvette ed il musical ‘Pinocchio’ (teatro India 2007). Inoltre è stato assistente musicale del maestro Riz Ortolani e quest’anno sarà direttore musicale al Maggio Fiorentino dell’opera-musical ‘La Congiura’, composta dal compianto musicista pesarese.”

– A cosa si ispira il musical?

“Richiama il tema della povertà e della conquista argentina del popolo mapuche. Si rifà al desiderio di don Bosco di inviare i primi missionari in Patagonia e nella Terra del Fuoco, proprio perché le più povere ed abbandonate. In un momento di grave emergenza educativa, Zeffirino fornisce un modello di speranza e rinascita per i valori proposti di solidarietà nella sofferenza, nella ricerca dell’essenziale, nell’amore per la natura e nell’annuncio della verità del Vangelo.”

– Quanti brani comprende e come si potrebbe riassumere?

“Le tracce sono 20. La struttura del Cd/musical, dal titolo ‘Il principe della Patagonia’, parte con la voce di don Bosco che spera di mandare missionari in Patagonia, si sviluppa sulla vita di Zeffirino, inquadrata nelle vicende sociali del suo Paese, l’Argentina, con particolare attenzione alle povertà e alla fede in Dio, fino a seguire Zeffirino in Italia, durante la malattia; ne canta anche il testamento spirituale da portare al mondo.”

– Quando pensate di far vedere il musical a Papa Francesco?

“La nostra idea sarebbe quella di presentarla per l’11 maggio (data in cui morì Zeffirino), ma ciò dipende dagli innumerevoli impegni del Papa; su come si svolgerà l’evento non so dirle ancora nulla, perché siamo in attesa di risposta. Tra l’altro, a corredo del progetto, ci sarebbe una riproduzione in cristallo, che vorremmo donare al cardinal Comastri, ma anche per questo non sappiamo se ciò avverrà nella stessa giornata o sarà un evento a parte.”

– Come mai proprio al cardinale Comastri?

La statua di Zeffirino nei giardini dell’Istituto salesiano di Frascati

“Perché il cardinale Comastri è sempre stato molto vicino ai salesiani. Quando era vescovo collaborava con la parrocchia salesiana Santa Maria della Speranza, di cui faccio parte sin da bambino e lo incontravo perché ero responsabile della catechesi dei cresimandi.”

– Possiamo avere una anticipazione sulle caratteristiche di questo dono?

“Certamente. La statua è realizzata con una tecnica nuova in vestro-cristallo con all’interno l’immagine tridimensionale di Zeffirino; è alta 20 cm. e larga  5.”

– Dove è stata realizzata?

“Avendo avuto i primi contatti con l’editrice Ldc di Torino per l’eventuale distribuzione del Cd, ci è stata fatta anche la proposta di gadget e articoli vari sulla linea fatta già per il giubileo e il responsabile del settore Lazio ci ha fornito l’indirizzo di una ditta Ukubu, di Catania, che ha come referente Domenico Romano.”

Tommaso ci saluta con il suo dolce sorriso, con l’augurio che il messaggio del beato Zeffirino non rimanga relegato in un cantuccio, ma possa  essere adottato da noi tutti in questo  periodo storico non troppo felice.

Maria Pia Risa

 

Le venti tracce del Cd

TERRA SOGNATA: Strumentale, con voce iniziale di Don Bosco “Oh, se potessi avere tanti sacerdoti, io li manderei a predicare il vangelo nella Patagonia e nella Terra del Fuoco, perchè quei popoli fino ad oggi furono i più abbandonati”.

INFANZIA MAPUCHE: intuizione della madre che si allontanerà da lei per servire Dio ed essere fratello di tutti. I primi no alla rassegnazione.

RABBIA INDIGENA: strumentale/solo percussioni. Danza tribale di giovani mapuche.

CONQUISTA ARGENTINA: strumentale. La sconfitta e la conquista ad opera del generale Roco.

PER LA MIA GENTE: motivo centrale dell’opera che esprime il suo progetto di vita.

DUE AMICI: Domenico Savio e Monsignor Cagliero cantano le gioie e le difficoltà della sua scelta. Il pezzo più tecnico dell’opera.

COME ABRAMO: partenza da Chimpay. Lascia il suo ambiente per non ritornarvi mai più.

TANGO ARGENTINO: omaggio a Gardel che ha studiato con Zefirino.

PER SEMPRE MAPUCHE: ironie e beffe per essere indigeno: lo chiamavano spregiatamente indio. “Meno mi vogliono bene gli uomini, più mi amerà Dio che è Padre mio”.

VIEDMA: è l’anima delle ricreazioni con i suoi giochi ma tocca il culmine della croce per l’irruzione della malattia che precluderà la partenza con gli altri aspiranti per diventare salesiano.

NOSTALGIA CHIMPAY: strumentale. Suoni e immagini della Patagonia: motivi tribali e amore per la natura.

SALVARE L’ANIMA: “Una cosa sola è necessaria: salvare l’anima”. Essere samaritani.

TORNERO’ IN PATAGONIA: come sacerdote e missionario per insegnare il vangelo ai suoi compagni e alla sua gente.

NELLA TERRA DI DON BOSCO: arrivo a Genova terra di eroi e avventurieri, poi Torino nella casa di Don Bosco e Roma dove studierà a Villa Sora, visiterà la Basilica di Via Marsala, incontrerà il Papa e morirà al Fatebenefratelli.

LE TRE “ESSE”: Salute, speranza, saggezza- per portare a termine i suoi studi.

NON C’E’ ROSA SENZA SPINE: massimo scoraggiamento perchè, in quanto indigeno e lontano, non si trova il suo certificato di battesimo necessario per diventare sacerdote.

IL CORTILE DI VILLA SORA: lo studio, i compagni, i pensieri, la serenità, lo sguardo profondo, la cupola di San Pietro, Papa Pio X.

NEL DOLORE VERSO GLI ALTRI: in ospedale, dove si preoccupa più degli altri che di se stesso.

IL RESPIRO DELL’ANGELO: danza della morte e ragazzo mapuche che recita:

Ospedale Fatebenefratelli  letto 24  ore 6,00 dell’11 maggio 1905:
il suo respiro non danza più le melodie della vita.
Si è fatto un gran silenzio attorno! Sembrava che insieme al suo cuore
si fosse fermato il cuore di ogni mapuche!
E’ il sacrificio del chicco di grano che muore
nel silenzio e nel buio della terra.
E’ salito e rimasto sempre sulla barca di Gesù
e non ha temuto le tempeste: mapuche sino alla fine!
Ed ora, l’ultima ora, è il momento della raccolta
per offrire a Dio i frutti di questa vita.
Felice è chi vive in Dio;
benedetto è colui che muore per lui,
poiché sarà pioggia di grazie per noi.

LA STRADA DEL CIELO: finale corale. Testamento spirituale. Messaggio raccolto dai suoi compagni da portare al mondo.

 

 

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