Ha partecipato in concorso alla 74ª Mostra del Cinema della Biennale di Venezia “La casa sul mare” del regista francese Robert Guédiguian, interpretato da Ariane Ascaride. È la storia di una famiglia che si ritrova in una casa nel golfo di Marsiglia, per affrontare alcune pratiche legate all’eredità dei genitori. La riunione diventa però l’espediente per ricordare il passato, le passioni condivise così come sottolineare le fratture sociali del presente. Con un stile narrativo poetico e struggente, il film si propone come metafora della fine di un’epoca, tratteggiando problematiche complesse come la perdita del lavoro, la fine dell’ideologia, la vecchiaia e la questione dei migranti. Guédiguian compone un racconto intenso, andando a fotografare i cambiamenti all’interno della dimensione familiare. A Venezia il film ha ottenuto il Premio cattolico internazionale Signis con la seguente motivazione: “Ha molto da dire sui legami familiari, il significato della casa, il rapporto con i vicini (migranti) e il confronto con la popolazione che invecchia. (…) Un’onesta e commovente celebrazione della vita”.
È passato lo scorso settembre a Venezia, nella 32ª Settimana internazionale della critica, “Il cratere” di Silvia Luzi e Luca Bellino, film che racconta il sogno da cantante di una giovane adolescente di Napoli e del rapporto con il proprio padre. Un percorso che si snoda tra salite e discese, trasmettendo disagio e speranza di chi vive nelle periferie. E sempre da Venezia, ma dall’edizione 2016, troviamo “Il prigioniero coreano” di Kim Ki-duk, vicenda drammatica tra la Corea del Nord e del Sud attraverso la storia di un pescatore alla deriva tra i due Stati. Ritroviamo Kim Ki-duk, autore intenso ma con un respiro forse più corto.
È un thriller giornalistico-politico “The Silent Man” del regista Peter Landesman, che racconta la vicenda di Mark Felt, agente dell’Fbi che collaborò con i giornalisti Woodward e Bernstein sul caso Watergate. A dare il volto a Felt il sempre misurato Liam Neeson. Per gli appassionati di spy story.
Chiude la proposta settimanale il titolo italiano “Io sono Tempesta” di Daniele Luchetti (“La scuola”, “Chiamatemi Francesco”) con Marco Giallini ed Elio Germano. Un ritratto di un uomo d’affari senza scrupoli che viene obbligato a mettersi in discussione con i lavori socialmente utili. Riuscirà a cambiare? Luchetti colpisce sempre per versatilità e originalità.
Si segnalano anche “Rampage. Furia animale”, l’action con il divo Dwayne Johnson, e il cartone “Sherlock Gnomes”, che rilegge il mondo dei nani attraverso il mito di Sherlock Holmes.
Massimo Giraldi, Sergio Perugini