Da quando ho una nipotina romana, mi capita di andare con una certa frequenza nella Capitale. E durante i miei soggiorni nella Città Eterna, ho avuto l’occasione, uscendo con la bimba, di constatare che ci sono numerosi angoli riservati proprio ai bimbi, delle piccole aree giochi attrezzate, sia in luoghi pubblici, sia privati ma aperti al pubblico (come ad esempio sagrati e cortili di chiese).
È senza dubbio una cosa bella e utile, perché dà la possibilità di trovare un posto dove recarsi con i piccoli e intrattenerli piacevolmente, e questo, data la capillarità della diffusione di tali luoghi, anche vicino a casa. Ma c’è pure un’altra opportunità che viene offerta da questi siti, che ne accresce la valenza sociale, e cioè la possibilità di socializzazione che hanno i bimbi, anche quelli più piccoli, quelli che non vanno ancora alla scuola materna o all’asilo nido, oppure che non hanno altri fratellini o sorelline in casa. L’incontro con altri piccoli coetanei dà una opportunità di socializzazione che sarebbe altrimenti negata e che, data l’alta capacità in questa fascia d’età di fare facilmente e spontaneamente amicizia, risulta altamente agevolata. La possibilità di socializzazione non è limitata però solo ai bambini, ma è offerta anche agli adulti che li accompagnano. Sono genitori, o più spesso nonni, magari vicini di casa che si vedono poco, e che in questi piccoli parchi-giochi, tramite i bimbi o anche direttamente, va a finire che scambiano quattro chiacchiere, giocano insieme ai bimbi, e possibilmente – in qualche caso – hanno la possibilità di sentirsi meno soli.
Purtroppo dalle nostre parti questi luoghi sono poco diffusi, e quei pochi che ci sono si trovano spesso lontano da casa o, quel che è peggio, vengono vandalizzati nella totale indifferenza delle autorità o di chi dovrebbe vigilare. È un vero peccato, perché è una opportunità che viene negata e che anche noi – quaggiù – sarebbe giusto che avessimo.
Nino De Maria