In ascolto di Acireale / “Quale futuro per la nostra città?” In dialogo per soluzioni concrete

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Ascolto Acireale città

Avviare un percorso di ascolto, proposta e discernimento che coinvolga tutte le categorie della città di Acireale e che culminerà con un grande incontro pubblico cittadino dopo la prossima estate. Questo il senso e il fine ultimo dell’ambiziosa iniziativa promossa dal vescovo della Diocesi di Acireale, mons. Antonino Raspanti, e dallo stesso già annunciata nell’omelia in occasione della festa di Santa Venera, lo scorso 26 luglio. L’iniziativa trae le mosse dalla volontà della chiesa locale di porsi quale strumento costruttivo. Cercando di aggregare idee per la città in un contesto di particolare crisi, sfiducia e frammentazione, aggravato dalla pandemia di Covid-19. “Offrire alla politica elementi di dialogo; non è nostro compito andare oltre”, ha precisato il vescovo di Acireale. L’intento, infatti, è quello di porsi in funzione di ascolto di tutte le categorie cittadine per generare, con il supporto di tutte le classi dirigenti, soluzioni comunitarie di prospettiva.

In ascolto di Acireale / In dialogo per soluzioni concrete per la città

I dettagli, i primi passi e le tappe del percorso sono stati illustrati nella conferenza stampa di presentazione, svoltasi sabato 26 settembre nel salone del Palazzo vescovile di Acireale, da mons. Raspanti, dal sindaco di Acireale, Stefano Alì, e dal giornalista Mario Agostino, direttore dell’ufficio per la pastorale della cultura. Quest’ultimo è incaricato di coordinare (a titolo di servizio volontario e gratuito) il comitato organizzativo. Questo è composto dall’assessore Mario Di Prima (nome segnalato dal sindaco come referente istituzionale rispetto all’intento), dall’imprenditore Mario Russo (segnalato per la sua esperienza nell’ambito delle attività produttive cittadine e la conoscenza del territorio), da don Santo Leonardi (vicario foraneo del terzo vicariato) e da don Sebastiano Raciti (vicario foraneo del primo vicariato).
Mons.

Il metodo

Raspanti ha evidenziato la questione del metodo di lavoro, da mettere a punto per intercettare le varie componenti coinvolte nell’iniziativa, che si concluderà con un raduno generale della città, nel quale tutti possano prendere la parola per consegnare alle forze politiche i risultati del lavoro svolto.
Il sindaco Alì, da parte sua, ha ringraziato la diocesi di Acireale per la “collaborazione civica”, sottolineando l’importanza dell’iniziativa che può contribuire ad individuare meglio i termini in cui intervenire nel tessuto sociale e sul territorio e puntualizzare i modelli di sviluppo della città.

Tre domande per costruire

Agostino ha poi precisato le tre domande che saranno rivolte ai rappresentanti delle varie categorie (sociali, istituzionali, produttive, professionale, ecc.). 1) quale disagio/problema principale lamenta la categoria. 2) cosa si è disposti a mettere in gioco come categoria? 3) cosa si è disposti a fare per le giovani generazioni? I rappresentanti di categoria, dopo aver ascoltato la base, avranno quattro settimane di tempo per rispondere. Dopo la raccolta dei dati scritti si passerà all’audizione delle singole categorie, pandemia permettendo. Queste potranno realizzare un intervento di 6/7 minuti, da inserire nella convention. “Un progetto fattivo e concreto”, ha aggiunto Mario Russo. La Voce dell’Jonio pubblicherà i contributi, tenendo conto di ogni riscontro, nell’apposita sezione dedicata al percorso di ascolto.

Guido Leonardi