Il 6 aprile, mercoledì delle ceneri, ha avuto inizio il tempo della quaresima. È un tempo speciale di incontro con Dio, di purificazione e di impegno concreto.
Il nostro pastore S. E. mons. Antonino Raspanti, in questo tempo che precede la passione e la risurrezione di Gesù, ha tracciato per tutti noi un itinerario da realizzare insieme come comunità ecclesiale. Tutti siamo invitati a percorrere questo cammino, giovani e meno giovani, uomini credenti e di buona volontà, pur consapevoli delle difficoltà che possiamo incontrare.
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“Vogliamo sempre iniziare con speranza e con fiducia – afferma mons. Raspanti – questo tempo di grazia fatto per riformare la nostra vita e per permetterci una sorta di radiografia meditativa della nostra vita interiore. Riflettiamo sulle relazioni umane che costruiamo intorno a noi per non vivere nella falsità, nella doppiezza e nella discrasia. E’ veramente opportuno che, in questo tempo, chiediamo a Dio la luce per vedere bene, per tentare di mettere così a fuoco la nostra vita e di riformarla con la grazia e la misericordia di Dio. Ma occorre fare verità nella nostra vita e la verità si fa ammettendo gli errori che spesso non possiamo cambiare ma che Dio può correggere per farci, così, ripartire”
La Quaresima è quindi un tempo di travaglio interiore, di riforma e di speranza. È possibile un ritorno a Dio se lasciamo a Dio lo spazio di poter entrare nella nostra vita.
Continua Mons. Raspanti “E’ un momento di revisione se viviamo la Quaresima come rinnovamento. La Pasqua è un passaggio dal vecchio al nuovo e lo si può fare non dimenticando il passato o nascondendo le criticità della nostra vita sotto il tappeto, ma affinché il passaggio sia autentico, è necessaria una profonda e autentica revisione della nostra vita.
Gesù non è arrivato subito alla gloria passando sopra alla tragedia immane della crocifissione , segno di ribellione verso Dio all’interno della storia umana. Gesù non ha vissuto apparentemente la croce, segno anche di violenza e di sopraffazione umana, ma è entrato nella vita umana, ha subito la croce attraversando tutto ciò in forti grida e lacrime. E grazie a questo ha visto la luce della Pasqua, della Risurrezione ed ha potuto trionfare sul male,distruggendolo.
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In questi 40 giorni esaminiamo con lucidità la nostra esistenza attraverso la Parola di Dio Facciamoci illuminare dalla Parola per esaminare bene ciò che dobbiamo davvero profondamente rinnovare e chiediamo la grazia di Dio per aiutarci a rinnovare la nostra vita. Percorriamo questo cammino nelle condizioni migliori così da celebrare una Pasqua di vita nuova e questo viaggio non va percorso individualmente.
È importante la coscienza individuale ma tutto questo ha un riverbero nelle relazioni sia nelle nostre famiglie sia nella società sia nelle istituzioni e nei luoghi di lavoro.
Questo è un periodo molto adatto, per le comunità parrocchiali, per tutti noi e per quelli animati di buona volontà, di rivedere la vita attraverso il confronto reciproco”.
La Quaresima è occasione propizia anche per i giovani, che si sentono interpellati dalla società ad essere i principali attori di un rinnovamento. La quaresima, tempo di cambiamento e conversione, può essere per i giovani tempo favorevole di riflessione
“I giovani oggi – continua mons. Raspanti – vivono momenti non facili perché vedono un futuro che a loro, almeno in Sicilia, sembra precluso e difficile. Molti di loro hanno delle belle aspirazioni ma sono stanchi delle mezze misure e delle corruttele, dei sotterfugi, delle ingiustizie e vorrebbero costruire una società più equa fatta di ideali e di relazioni. Ma sono costretti anche ad andare via e quindi in loro c’è un’inevitabile rabbia e ribellione che si “scarica” nei confronti delle istituzioni e nei confronti di coloro che hanno retto le sorti della nostra società a diversi livelli. Per i giovani, dunque, è occasione di continuare a lottare, di non perdere la speranza e di acquisire tenacia perché la Pasqua è il loro punto di partenza.
La quaresima è tempo di penitenza e di lotta che ingaggiamo con noi stessi per correggerci. I giovani hanno il desiderio di vincere la disperazione e di evadere a tutti i costi. Hanno moti di ribellione, a volte eccessiva, che alla fine non conduce a nulla. La ribellione è giusta ed è più che normale che ci sia nei giovani e ciò significa che la nuova generazione vuole vivere da protagonista nel mondo.
La storia dà loro ragione ma è anche vero che se si esaspera troppo e si crea un eccessivo idealismo della società del futuro, i giovani, che pian piano diventano 40enni e 50enni, cadono in una prostrazione ancora maggiore e, non resta altro loro addirittura che essere asserviti ai poteri, perché notano come tutto questo diventa impossibile da realizzare e irrealistico.
Il passato ha detto a tutti noi che le rivoluzioni del ‘68, che tutti noi abbiamo cantato in poesia o in prosa, hanno visto miseramente crollare in poveri compromessi alcune persone che hanno lottato per ideali eccessivamente grandi. Per i giovani è opportuno trovare un giusto mezzo,che non faccia loro perdere la fiducia e non li fermi in questa “lotta” che prima o dopo porterà risultati”.
Con la preghiera si attua la conversione del cuore, sede dove si radicano le scelte ed i pensieri che segnano la vita. Il vescovo mons. A.Raspanti consiglia un sussidio per questo tempo di Quaresima dal tema “Quaresima per fannulloni…alla scuola dei santi”:
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“E’ un sussidio piccolo ma prezioso che accompagna il cammino quaresimale. Il titolo é umoristico e sembra un ossimoro: quaresima ci fa pensare appunto all’impegno e alla lotta, quindi a qualcosa di molto impegnativo; fannulloni invece il contrario, alla pigrizia ed a coloro che non hanno molta voglia. Questo sussidio allora è una proposta “piccola”. Ci richiede quotidianamente circa un quarto d’ora e in due piccole paginette propone un’idea ed un pensiero che si “aggancia” alle settimane di quaresima con le letture che la liturgia propone. Lancia a noi un messaggio, fa qualche domanda e con piccoli testi cerca di far riflettere. Il testo è un manuale, proprio perché lo utilizziamo alla “scuola” dei santi.
La quaresima nasce infatti come scuola di quelli che si preparano al battesimo, o di quelli che hanno già ricevuto il battesimo e vogliono tornare alle fonti. Scuola significa metodo, continuità e non si va avanti a caso o episodicamente, ma si segue un metodo.
Il manuale si tiene in mano, è piccolo, compendia e sintetizza tutto quello che è necessario per accompagnarci in questa scuola. Prendiamo tra le mani questo sussidio tra le mani e facciamoci accompagnare per 40 giorni fino al mattino di Pasqua”.
Don Arturo Grasso