Quotidiano / Finisce il 2015 con lo smog alla gola. Non bastano le norme, occorre una sana educazione di buone pratiche

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Oggi si conclude il 2015. L’anno della Laudato si’, della conferenza sul clima di Parigi, del piano antismog Earth-day-giornata-della-terra-700x357varato proprio ieri dal governo italiano. Ma accanto tutto questo, in svariati angoli del pianeta, il clima impazzito ha continuato a dilaniare terre e popolazioni con tempeste, uragani, piogge torrenziali. Riteniamo che l’enciclica sulla cura della casa comune di Papa Francesco sia una pietra miliare preziosissima da cui l’uomo, lungo il suo cammino futuro, non potrà discostarsi. Primo perché vi sono annoverate, senza retorica, tante verità. Eccone una: “Molte volte – afferma Papa Bergoglio al paragrafo n°21 – si prendono misure solo quando si sono prodotti effetti irreversibili per la salute delle persone”. Secondo perché c’è un metodo a cui al Papa sta molto al cuore. È questo: “Bisogna rafforzare la consapevolezza che siamo una sola famiglia umana. Non ci sono frontiere e barriere politiche o sociali che ci permettano di isolarci, e per ciò stesso non c’è nemmeno spazio per la globalizzazione dell’indifferenza” (n°31). Il metodo è de-differenziarci, cioè riacquistare la consapevolezza che questo pianeta ci è stato donato e ne siamo ospiti, praticare politiche lungimiranti e fondate nel bene comune, contrastare l’indifferenza con la quale spesso agiamo senza renderci conto che in quel preciso istante stiamo recando un danno alla natura. Siamo davvero sicuri che qualche norma anti smog possa affrontare il problema dell’inquinamento delle nostre città? Ora, quella che muoviamo non è una polemica. C’interessa capire se oltre alle regole non sia necessario, e noi lo crediamo, una sana educazione di buone pratiche. C’interessa sapere quando ai decreti d’urgenza si sostituiscano politiche e programmi di sviluppo sostenibile. E ancor di più, c’interessa sapere quando i governi del mondo imparino a guardare con la prospettiva dei diritti e delle culture dei popoli e non da quella ossessionante e devastatrice delle grandi multinazionali. Vogliamo insieme sperare che il nuovo anno porti almeno un soffio di consapevolezza nelle nostre coscienze affinché possiamo diventare custodi responsabili di questo meraviglioso pianeta. Qualche indicazione: cerchiamo di non additare solo la colpa a chi ci amministra. Un pianeta migliore – ha sostenuto il Mahatma Gandhi – è un sogno che inizia a realizzarsi quando ognuno di noi decide di migliorare se stesso.

Domenico Strano

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