La notizia è di qualche giorno fa ma è sempre attuale, soprattutto per il mondo della comunicazione che è in continuo mutamento. Il quotidiano britannico The Indipendent sarà esclusivamente on line dal 26 marzo, giorno in cui uscirà l’ultima edizione cartacea. Non hanno potuto fare diversamente i proprietari Alexander ed Evgeny Lebedev: vendendo altri giornali similari potranno così finanziare il sito internet del nascente giornale digitale. The Independent “sarà il primo quotidiano nazionale lanciato verso il futuro digitale”, ha detto il gruppo editoriale Esi media. Dopo anni di grande successo, riferisce Repubblica.it, l’Independent è tuttavia andato incontro a un forte calo delle copie vendute, ferme a 56mila al giorno lo scorso dicembre, contro ad esempio le 166mila al giorno del Guardian e gli 1,8 milioni di copie quotidiane del Sun di Rupert Murdoch. Aldilà della notizia va fatta una considerazione. Le nostre vite sono oramai invase dagli schermi. L’informazione è esplosa e si presenta con un neo-linguaggio che non sappiamo ancora del tutto comprendere. Sono tante le questioni aperte. Nel citarne qualcuna non è difficile intravedere alcuni segnali di una crescente disaffezione e insofferenza del pubblico. Basta enumerare la continua emorragia dei lettori della carta stampata che tra il 2000 e il 2009 ha fatto registrare un calo complessivo del 3%. Negli Stati Uniti internet è diventata la prima fonte d’informazione, come confermano i dati del Pew research center for the people & The press: su un campione di 1489 adulti il 40% ha confermato di preferire lo schermo alla carta stampata (dati 2009). Alla luce dell’exploit della comunicazione e dell’espansione dei suoi territori la definizione di cosa è oggi informazione necessita di un ri-posizionamento e la domanda, riprendendo un saggio del sociologo Mario Morcellini, se a questo aumento delle tastiere espressive sia corrisposto, nei fatti, un aumento delle competenze dei soggetti. Solo allora si potrà dire che non importa il “dove” ma il “come” si fa informazione. La sfida è, comunque, sempre la stessa: garantire nelle redazioni on line un numero di giornalisti indipendenti che producano contenuti di qualità.
Domenico Strano