La raccolta dell’acqua piovana come via per la sostenibilità

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La raccolta di acqua piovana è un metodo fondamentale per avviarci verso la sostenibilità ambientale e tutelare una risorsa essenziale oggi troppo abusata. Il risparmio delle risorse è una questione sempre più centrale nel nostro presente. In particolare l’acqua – bene essenziale per la vita che in un futuro non troppo lontano potrebbe non sembrarci così scontato – necessita di essere tutelata sempre più. Fra le varie tecniche in atto per il recupero di acqua potabile c’è quella della raccolta di acqua piovana.

La raccolta dell’acqua piovana come via per la sostenibilità ambientale / Quanta pioggia abbiamo a disposizione?

Un metro quadrato di tetto può raccogliere da 500 a 600 litri d’acqua all’anno: questa quantità va ovviamente moltiplicata per la superficie del tetto. Tutto chiaramente cambia anche in base al luogo in cui si trova l’abitazione. Cherrapunji e Mawsynram, in India, sono i luoghi più piovosi al mondo: la pioggia annua si aggira attorno ai 12.000 mm. Ben diversa la situazione a Quillagua, il luogo più arido della Terra: si trova nella regione di Antofagasta, in Cile, e ha meno di 0,2 mm/anno di precipitazioni. Le variazioni nella quantità di acqua piovana avvengono anche, purtroppo, a causa dei cambiamenti climatici: in Italia è stato osservato il 18% di pioggia in meno negli ultimi 30 anni, come emerge dai calcoli effettuati dall’Osservatorio ANBI (Associazione Nazionale dei Consorzi per la Gestione e la Tutela del Territorio e delle Acque Irrigue sulle Risorse Idriche).

La raccolta dell’acqua piovana come via per la sostenibilità ambientale / Metodi di raccolta dell’acqua piovana

Esistono tre tipi di raccoglitori d’acqua che sono in grado di convogliarla dalla caduta dal cielo. Vi sono i raccoglitori aerei di acqua piovana, installati in giardino e collegati ad una grondaia del tetto. Essi possono arrivare ad avere anche una capacità fra i 200 a 2.000 litri. Il materiale in cui sono fabbricati è di frequente il polipropilene, che si rivela molto resistente agli agenti atmosferici. Può capitare che siano piuttosto antiestetici, anche se i designer stanno studiando sempre più nuove forme e colori per migliorare anche l’aspetto estetico. Nei casi peggiori possono essere nascosti dietro siepi o arbusti!

Fra gli altri sistemi per la raccolta di acqua piovana vi è quello delle cisterne interrate o semi-interrate. Questo tipo di tecnologia è adatta a giardini più grandi. Se avete un giardino di piccole dimensioni e che usate poco frequentemente, questo metodo non fa per voi. Hanno una grande capacità (compresa tra 1.500 e 5.000 litri) e sono utili a chiunque desideri convogliare l’acqua piovana per lo sciacquone del bagno o per alimentare la lavatrice. E’ un istallazione che richiede preferibilmente la consulenza di un professionista, poichè, a seconda della natura del terreno, la fondazione del serbatoio interrato sarà differente. I serbatoi flessibili sono la terza possibilità per la raccolta delle precipitazioni. Essi appaiono come dei grandi palloni che si gonfiano man mano che si riempiono. Questo sistema non ha una grande diffusione ma è pur sempre una valida soluzione.

La raccolta dell’acqua piovana come via per la sostenibilità ambientale / Il progetto City Water Circles

Il progetto CWC (City Water Circles), finanziato dall’Unione Europea nell’ambito del programma Interreg Central Europe – mira a promuovere e diffondere la cultura del risparmio idrico, pratiche e politiche di raccolta e utilizzo di acque meteoriche, di recupero delle acque grigie e soluzioni naturali per la gestione della risorsa idrica. Prende il via nel 2019, coinvolgendo cinque contesti urbani differenti (Budapest, Torino, Maribor, Bygdoszcz e Spalato) e organizzazioni di esperti (tra cui Poliedra-Politecnico di Milano), per un totale di 11 Partner di 6 Paesi europei. I progetti nell’ambito di CWC si focalizzano in particolar modo sulla raccolta e utilizzo dell’acqua piovana, puntando a risparmiare quanta più acqua potabile possibile.

La raccolta dell’acqua piovana come via per la sostenibilità ambientale / CWC a Torino

In Italia il progetto pilota vede la luce a Torino, presso “Open 011”, un ostello della gioventù costruito nell’ambito delle Olimpiadi Invernali 2006 in un ex stabilimento degli anni ’40. I giardini pensili realizzati sulla terrazza dell’edificio, sono essenziali per la gestione circolare dell’acqua piovana. Per evitare che essa sia convogliata direttamente nelle fognature, come avviene di solito, viene raccolta dal tetto e stoccata in una cisterna interrata.

“Generalmente l’acqua piovana è relativamente pulita e la sua qualità è sufficiente per molte applicazioni già con pochi trattamenti – ha spiegato Simona Muratori, ricercatrice e project manager di Poliedra – Politecnico di Milano – inoltre ha una salinità bassa e può essere riutilizzata per diverse applicazioni in cui è richiesta acqua dolce come per il bucato, o nei processi industriali”. Le misure adottate in questo contesto sono una concreta possibilità di mitigazione delle inondazioni e delle forti piogge. Offrono anche una via al miglioramento della qualità dell’aria e del microclima urbano, tramite il verde pensile.

                                                                                       Maria Maddalena La Ferla

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