Racconti d’estate per “La Voce”. 1^ puntata: I due vecchi

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Come preannunciato, pubblichiamo il nostro primo racconto per l’estate, una tenera storia di convivenza e “amicizia”. Buona lettura!

bassotto_2Conosco un vecchio. Non è tanto vecchio, ma è sicuramente abbastanza avanti negli anni, in quella fascia che adesso è di moda definire “terza età”. Abita sicuramente dalle mie stesse parti, perché lo vedo passare quasi ogni mattina mentre va a fare la spesa, appoggiandosi ad un bastone e portandosi dietro un borsone con le ruote, di quelli fatti apposta per questo scopo. All’andata, con la strada in discesa, cammina lentamente, ma abbastanza speditamente. Al ritorno, invece, con la strada in salita ed il borsone pieno, il suo passo è ancora più lento, sia per la strada in salita, sia per la fatica che deve fare a trascinare il suo borsone. Tutto sommato, però, non credo che ci sia tanta roba dentro il borsone, perché probabilmente abita da solo e non ha bisogno di molto, ma preferisce acquistare giornalmente ciò che gli serve. Per via dell’età avanzata, tuttavia, fa comunque fatica a camminare ed a portare quel peso. E così sale, piano piano, facendo ogni tanto una sosta per riposarsi in po’.

Poi nel tardo pomeriggio, quando il caldo estivo si è un poco attenuato, lo vedo passare di nuovo, ma accompagnato stavolta da un cagnolino al guinzaglio. Si tratta di un minuscolo bassotto, anch’esso avanti negli anni, e che sicuramente, in proporzione, ha un’età superiore a quella del suo padrone. Ha difficoltà anche lui a camminare, per cui ogni tanto il suo padrone è costretto a trascinarlo. Oppure si ferma per fargli prendere respiro, fargli fare una piccola sosta per riposarsi un po’.  Ad ogni aiuola, si ferma ad annusare l’erba e il tronco degli alberi, non tralasciando di fare pure un piccolo schizzo di pipì; nel frattempo il padrone aspetta pazientemente, approfittando anche lui per fare una piccola pausa di riposo. Ma ogni tanto le parti si invertono, e allora è il cagnolino che va più in fretta, ma quando vede che il padrone non lo segue, si ferma ad aspettarlo.

E così vanno avanti, un po’ tirandosi l’un l’altro, un po’ aspettandosi a vicenda, in una sorta di collaborazione solidale, con una reciprocità che aiuta entrambi a sopportare meglio il peso degli anni e degli acciacchi.

Nino De Maria