Racconti / Inedito_3: Tre bellezze nordiche

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Una storia dal sapore tipicamente estivo e balneare.

Salvo, Peppe e Sarino si sentivano i padroni della spiaggia. Fin dalla nascita, infatti, insieme con le loro famiglie avevano frequentato quella spiaggia dove trascorrevano il periodo estivo. Erano sempre in giro, conoscevano tutti, erano amici di tutti. Ed anche quell’anno, appena finita la scuola, a metà giugno, avevano cominciato a scorrazzare per quella spiaggia che conoscevano meglio delle loro tasche e a nuotare nelle acque limpide del mare meglio dei pesci che a volte giravano loro intorno. Sotto il sole estivo per tutta l’estate, alla fine della stagione si sarebbero ritrovati più scuri degli immigrati africani che a volte giravano per la spiaggia a vendere i loro oggetti.

Una mattina, ai primi di luglio, videro  comparire sulla spiaggia tre ragazze che attirarono subito la loro attenzione. Erano delle ragazze che non avevano mai visto, nemmeno negli anni precedenti. Si trattava probabilmente di villeggianti che avevano preso in affitto qualcuna delle case sul lungomare. Ognuna delle tre ragazze aveva un elemento che le rendeva tre casi particolari, che non potevano sfuggire agli occhi attenti dei tre giovanotti ed al loro spirito caustico. La prima aveva una pelle bianchissima, non del tipo “panza di tazzamita”, ma ancora più bianca; la mozzarella, il latte, un lenzuolo sbiancato con la candeggina, non reggevano al confronto. Subito i tre la soprannominarono ridendo “Cosciabianca”. La seconda era, diciamo così, un po’ in carne, ma non proprio di poco, ma di molto assai, tanto che le sue gambe avrebbero fatto sfigurare due prosciutti friulani. E questa fu subito, per i tre amici, “Cosciagrossa”. Andiamo alla terza: questa era anche lei un po’ in carne, ma non del tipo sodo come la seconda, bensì con un effetto “palloncino pieno d’acqua semisgonfio” che la percorreva tutta, ed in particolare la zona delle gambe. I tre giovanotti, guardatisi in faccia in segno d’intesa, emisero subito il verdetto: “Cosciamolla”.

Le tre ragazze si bagnarono un poco senza entrare in acqua, perché molto probabilmente non sapevano nuotare, in quanto provenienti da chi sa quale landa nordica dove non erano abituate ad avere a che fare con il mare. Dopo di che si distesero al sole, dove la macchia bianca, la macchia invadente e la macchia informe delle tre fanciulle spiccavano solennemente. Salvo, Peppe e Sarino, più per curiosità che per interesse, e animati da forte spirito goliardico, cominciarono a girar loro intorno lanciando delle battute sulle tre bellezze. Le tre ragazze non si scomposero per niente, anzi, siccome erano delle persone di spirito, ogni tanto rispondevano anche loro con qualche battuta con cui sottolineavano l’estrema magrezza o la pelle scura o il profilo aquilino dei tre. Fatto sta che dopo qualche giorno di questo carosello, i tre ragazzi e le tre ragazze, fatte le debite presentazioni, fecero amicizia: in effetti erano tre amiche provenienti dal Veneto e rispondevano ai nomi di Roberta (Cosciabianca), Marcella (Cosciagrossa) e Noemi (Cosciamolla).

Le tre ragazze, a parte le loro caratteristiche fisiche, erano molto affabili e socievoli, tanto che si inserirono bene anche nel gruppo di amici di Salvo, Peppe e Sarino, e la sera facevano le ore piccole passeggiando sul lungomare o intrattenendosi al chioschetto del lido. Una volta la settimana andavano in discoteca e ogni tanto salivano in città a girar negozi o a prendere un gelato o una granita nei locali più “in”. Inoltre i tre amici siculi insegnarono alle nordiche, a poco a poco, prima a galleggiare in acqua e poi gradatamente a nuotare. E così la mattina, quando si incontravano in spiaggia, prima di prendere il sole facevano insieme delle lunghe nuotate.

L’estate procedeva tranquilla, anche con qualche puntata a Taormina o ad Acitrezza, oppure con qualche escursione sull’Etna, ed in queste occasioni i tre amici facevano gli onori di casa improvvisandosi guide turistiche.

Alla fine di agosto, quando le vacanze stavano per finire e per le tre ragazze si avvicinava il momento del rientro a casa, la situazione era completamente cambiata, in tutti i sensi. Intanto, sarà stato l’effetto del caldo sole della Sicilia, sarà stata l’aria salso-iodica del mare, sarà stata la cucina nostrana, saranno state le lunghe nuotate e le passeggiate notturne, fatto sta che Roberta aveva perso il suo candore lattiginoso ed era diventata abbronzantissima, Marcella aveva perso parecchi chili ed era diventata non dico magra, ma aveva acquistato un magnifico fisico da top model, mentre i muscoli di Noemi erano diventati perfettamente tonici e non scappavano più da tutte le parti in maniera incontrollata. Tanto che i tre amici – sempre loro, Salvo, Peppe e Sarino – adesso le avevano rinominate, rispettivamente, “Coscianera”, “Cosciatonda” e “Cosciacitrigna”. E poi, dopo due mesi trascorsi insieme, l’amicizia a poco a poco si era trasformata in qualcosa d’altro, per cui Saro si era fidanzato con Roberta, Peppe con Marcella e Sarino con Noemi.

E quando ai primi di settembre dovettero salutarsi, si promisero solennemente che per le vacanze invernali Salvo, Peppe e Sarino sarebbero andati a trascorrere le feste di fine anno in Veneto, ospiti di Roberta, Marcella e Noemi.

Nino De Maria

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