Ragusa Ibla / Barocco tra monumenti e ristoranti

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Quartiere antico di Ragusa, con il suo fascino barocco e i suoi richiami medievali, Ibla costituisce la parte storica della città, ricca di monumenti e ristoranti. Ci troviamo su una collina a ovest del capoluogo di provincia più a sud d’Italia, a circa 500 m sul livello del mare. Caratterizzata da paesaggi dominati da una vegetazione di tipo mediterraneo, il clima è mite tutto l’anno, ma le temperature medie sono leggermente più basse rispetto alle aree circostanti. La stagione invernale risulta particolarmente piovosa e nelle zone più alte della città non è raro assistere ad improvvise nevicate. Per questo motivo per le strade vi è l’obbligo di catene a bordo o equipaggiamento di pneumatici invernali.

Tra monumenti e ristoranti / Ragusa Ibla: un po’ di storia

Secondo le fonti, Ragusa ha origini nel primo periodo siculo, ma la sua conformazione ha subito modifiche nel corso dei secoli. Dominata dagli Arabi, dai Normanni, divenne infine feudo del Conte Ruggero prima e della famiglia Chiaramonte poi, come territorio della Contea di Modica. Decisivo fu però il periodo successivo al terribile terremoto dell’11 ottobre 1693, che distrusse gran parte della città. A causa di contrasti tra le principali famiglie che detenevano la supremazia a Ragusa, i lavori di ricostruzione si divisero. Sulle fondamenta della vecchia città venne costruita l’attuale Ragusa Ibla o Ragusa Inferiore. In una spianata poco distante, contrada Patro si eresse invece Ragusa Superiore o Ragusa Nuova, delimitata da due stretti valloni. Divise per diversi decenni, le due città si riunificarono solo nel 1926.

Pare che il nome di Ragusa provenga dal latino. Recenti studi hanno infatti dimostrato che derivi da rogov, che declinato all’accusativo diventa rogus. Termine utilizzato nella Magna Grecia, si riferisce ai luoghi di conservazione del grano. Si pensa infatti che essa rappresentasse un importante e rinomato centro per il mercato del grano. Tra l’altro non è raro trovare nel nome di alcune città siciliane il prefisso “ra” da cui deriva grano, risalente all’epoca romana, a significare proprio l’importanza per la tradizione frumentaria.

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Ragusa Ibla: tra monumenti e ristoranti / Patrimonio UNESCO

Caratterizzata dalla presenza di edifici prevalentemente in stile barocco, Ragusa Ibla fa parte dei siti riconosciuti dall’UNESCO (Organizzazione delle Nazioni Unite per l’educazione, la scienza e la cultura) come patrimonio dell’umanità. Sono ben 11 i monumenti che ne fanno parte, tra questi il maestoso Duomo di San Giorgio, la chiesa dell’Itria, la chiesa di San Giuseppe e i Palazzi Cosentini, La Rocca e della Cancelleria.

Il caratteristico Duomo, simbolo di Ragusa Ibla, era un tempo collocato in una posizione differente rispetto a quella che occupa oggi. Si ritenne infatti più adeguato trasferire la chiesa in una zona più centrale rispetto al centro abitato, dove un tempo si trovava la chiesa di San Nicola. Il Duomo ospita al suo interno un piccolo museo, visitabile nel periodo estivo tutti i giorni dalle 16 alle 19. Nel periodo invernale, invece, la chiesa rimane aperta solo nei weekend e festivi dalle 9 alle 12.

Giardino Ibleo e Convento dei Cappuccini

Nella zona più a est di Ibla, dove un tempo sorgeva il Duomo, è possibile ammirare oggi il Giardino Ibleo. Una passeggiata tra verde e cultura, per ritrovarsi immersi nella zona più suggestiva della città. Collocato in una posizione strategica come ingresso per chi veniva da Giarratana e dalle campagne limitrofe. Oggi invece costituisce la fine della via principale, costeggiata da locali e ristoranti, che conduce ai cancelli della chiesa di San Giorgio. All’interno del Giardino è possibile ammirare sia aiuole e maestosi alberi, che monumenti ed edifici storici. Tra i più importanti troviamo l’antico Convento dei Cappuccini.

Costruito nel 1610, fu poi ristrutturato a seguito del terremoto del 1693. Ha costituito un alloggio per i monaci cappuccini fino al dopoguerra, dopodiché è stato adibito ad uso alberghiero gestito dai frati stessi. Dagli anni ’60 agli anni ’80 poi il convento rimane disabitato. A seguito di lavori di recupero, viene destinato a esposizioni e iniziative a carattere artistico-culturale. Oggi il convento è la sede della Scuola d’Arte Culinaria Nosco e del Ristorante Cenobio. Inoltre le antiche stanze del convento, sono state trasformate per ospitare i turisti che vogliono pernottare a Ragusa Ibla, godendo di un panorama caratteristico.

Il giardino con il suo fascino è spesso scelto dalle coppie di sposi come location per celebrare la propria unione. All’intero si trovano infatti un paio di chiesette rurali, ma molto caratteristiche. Altri scelgono invece il parco solo come sfondo per dare quell’atmosfera quasi fiabesca alle proprie foto. Il giardino ospita anche un parco giochi per i più piccoli con scivoli e altalene. Infine è possibile anche ammirare un monumento eretto per onorare la memoria dei caduti della Grande Guerra.

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Come raggiungere Ragusa Ibla

La città è ben collegata con le aree principali della Sicilia. Da Catania basta imboccare la strada statale 194 e prendere l’uscita per Ragusa per poi seguire le indicazioni per Ragusa inferiore. Da Palermo bisogna invece percorrere l’A19 fino a Caltanissetta e da qui deviare per la SS 626 fino a Gela. Infine uscire in direzione Ragusa dalla SS115. Da Agrigento si imbocca la strada costiera 115 per Caltanissetta in direzione Gela-Ragusa. Infine la strada da seguire provenendo da Siracusa è la SS115 per Noto e Ragusa. È possibile raggiungere Ragusa Ibla anche con i mezzi pubblici o taxi o addirittura noleggiare un’auto con conducente.

Durante il periodo estivo, un’altra possibilità di arrivare è la Barocco Line, una linea ferroviaria ideata da Trenitalia e collegata dalla stazione di Ragusa con ben 17 aree del barocco della Val di Noto. Da non confondere con il trenino barocco che si muove all’interno della città pensato solo per i turisti. Ragusa Ibla è un’area quasi interamente pedonale: l’accesso alle vetture è infatti consentito solo ai residenti. Per tutti gli altri è possibile lasciare la propria auto al di fuori della città e percorrere la strada a piedi. Essendo collocata su una collina, la salita è abbastanza ripida e faticosa e non mancano scale e gradini. Per coloro che non vogliono o non possono salire a piedi, sono disponibili dei bus navetta che partono dal parcheggio e accompagnano i visitatori fino in cima.

Mariachiara Caccamo