Rai: a fine marzo tornerà “Carosello” (con un sottofondo pedagogico)

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caroselloDa fine marzo torna Carosello. Già, proprio il “mitico” programma della Rai, pensionato nel 1977, che ha segnato un’epoca e ancora oggi viene ricordato da ex bambini e genitori magari diventati nonni.
Una volta si andava a letto dopo Carosello e si rideva, in quelle case dove ormai il televisore aveva trovato un posto stabile nel soggiorno buono, davanti ai filmati, per lo più comici, con attori importanti che pubblicizzavano di volta in volta il Cynar piuttosto che lo stupefacente detersivo Ava (“come lava”) o facevano sognare atmosfere misteriose intorno a un bicchiere di Vecchia Romagna. E poi c’erano i cartoni animati… Dieci minuti imperdibili.
Si potrebbero mettere in fila tanti ricordi, di prodotti e di personaggi, con attori importanti alla ribalta che forse “cedevano” al prodotto un po’ del loro appeal, o forse ne venivano beneficiati… C’erano anche fior di registi che si cimentavano col filmato pubblicitario, costruivano vere e proprie storie, tormentoni capaci di attirare attenzione e scatenare emozioni.
Carosello era un po’ tutto questo. Soprattutto, arrivando subito dopo il telegiornale, era un punto di riferimento preciso, segnava l’inesorabile spartiacque tra adulti e bambini che per il Carosello si potevano sedere vicino ai più grandi e che “dopo Carosello” potevano/dovevano andare a nanna.
Il nuovo contenitore – una versione rifatta del vecchio format, pare anche con la stessa vecchia sigla – dovrebbe partire da fine marzo, forse dopo Pasqua e sarà mandato in onda su Rai Uno nel prime time, con lo slogan “tutti a letto dopo le 9”, facendo così “l’occhiolino” al passato. Il nuovo Carosello sarà composto da filmati per lo più di un minuto e non dovrebbe superare la durata complessiva di 210 secondi. Il risultato atteso è probabilmente quello di fare cassa con la raccolta pubblicitaria nel momento di maggiore ascolto e il traino di un marchio che scatena curiosità.
È facile immaginare, anche, che l’annuncio del ritorno di Carosello possa suscitare più di una nostalgia. Subito infranta, però, dal pensiero realista e dalla consapevolezza un po’ crudele che il passato non può tornare. Che la televisione di oggi e quella di allora hanno ben poco in comune e soprattutto che sono tanto diverse la società e le famiglie nelle quali entrava una volta ed entra ora l’allegra musichetta della pubblicità. Pubblicità alla quale siamo ormai abituati, con linguaggi e forza persuasiva ben diversi del passato, attraverso un mezzo, la televisione, che non solo si è allargata in salotto, ma oggi domina spesso tutte le stanze – e i momenti – della vita di famiglia, pranzo e cena compresi, con un’offerta strabordante.
Ecco, forse la riproposta della tv del Carosello, che alla fine risultava un momento in cui grandi e più piccoli finivano per stare insieme, può far riflettere sui nuovi tempi delle famiglie e insieme sulla necessità di trovare, ancora oggi, 10 minuti da condividere. Meglio non (solo) davanti alla pubblicità.

Alberto Campoleoni

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