“Giovanni Paolo II, il Papa del Coraggio”. Alla vigilia del Centenario della nascita del Papa Santo (18 maggio 1920) Rai 1, domenica 10 maggio, ore 00.40, propone la puntata de “L’uomo in bianco”, coproduzione Rai Vaticano-Rai Premium, dedicata a Karol Wojtyla. Tra memoria ed attualità, con testimonianze inedite e ricostruzione della vita, della personalità, dell’umanità del Papa polacco.
Seguiranno nel mese di giugno, sempre nella stessa collocazione oraria – si legge in una nota illustrativa – il racconto degli altri tre grandi Pontefici del ‘900. Giovanni Paolo I (in onda il 7 giugno), Paolo VI (in onda il 14 giugno), Giovanni XXIII (in onda il 21 giugno).
Il programma è firmato da Massimo Milone, Carlotta Bernabei, Stefano Girotti, Martha Michelini e Nicola Vicenti. Regia di Carlotta Bernabei.
Nella puntata dedicata a Giovanni Paolo II, realizzata da Martha Michelini, raccontano Wojtyla, il Cardinale Stanislao Dziwisz, arcivescovo emerito di Cracovia, per trent’ anni segretario di Papa Giovanni Paolo II, il Cardinale Angelo Comastri, Vicario Generale del Papa per la Città del Vaticano, lo scrittore vaticanista Gianfranco Svidercoschi e il fotografo di Giovanni Paolo II, Arturo Mari.
Il Cardinale Dziwisz parla, tra l’altro, della capacità di Wojtyla di fare il primo passo nel dialogo, per esempio, con gli ebrei nella storica visita alla Sinagoga di Roma, il 13 aprile del 1986. “Ho visto cambiamenti – racconta il Cardinale – loro, da un’ora all’altra, si sono convinti che siamo tutti figli di un unico Dio e lo hanno trattato come sommo sacerdote, veramente con grande amicizia”.
Tra i tanti ricordi di Gianfranco Svidercoschi, all’epoca vicedirettore dell’Osservatore Romano, i retroscena dello storico discorso sulla mafia di Giovanni Paolo II ad Agrigento ed il perdono al suo attentatore Ali Agca. Commenta Svidercoschi: “Come fai a sopportare, se non hai coraggio, il dar la mano a chi ti ha sparato? Stringere la mano che aveva la pistola che ti ha sparato e sentire il tuo attentatore che invece di salutarti dice “perché lei non è morto?”
Un coraggio quello di Wojtyla radicato nella fiducia totale in Dio e in Maria, come spiega il Cardinale Comastri che, racconta, tra l’altro, come esaudì l’ultimo desiderio di Wojtyla prima di morire: “Il Papa volle che si mettesse una corona sul capo della Madonna. Era l’ultima carezza prima di morire, poi la sera è andato in cielo e il grazie glielo ha detto a voce”.
Commuovente la testimonianza del fotografo Arturo Mari, così presente accanto a Giovanni Paolo II quotidianamente, da riconoscere – racconta – addirittura il “profumo” che emanava dalla sua preghiera. Tanti gli episodi vissuti da Mari. Come quello in Sudan quando Wojtyla incontrando Omar Al-Bashir, responsabile del genocidio in Darfur, lo ammonì duramente, anticipando di anni le parole di accusa della corte penale internazionale. “Giovanni Paolo II – ricorda Mari – in quell’incontro, con grande calma, girandosi verso il sacerdote traduttore gli disse: “Padre adesso lei deve tradurre letteralmente quello che io dico. Signor Presidente, lei non è un padre della Patria. Lei è semplicemente un criminale, un assassino, si vergogni, si vergogni!”.
Il Format “L’uomo in bianco” è stato presentato al 71 esimo Prix Italia ed in questi giorni è in uscita con Rai Com il DVD con le quattro puntate. Disponibili anche su Rai Play e sul sito www.raivaticano.rai.it le quattro puntate della serie.
I telespettatori potranno rivivere personalità, umanità, eventi, Magistero dei quattro grandi Papi che hanno segnato la storia della Chiesa e del mondo – spiega Massimo Milone, Responsabile di Rai Vaticano – pagine di storia che hanno parlato al cuore di ogni uomo credente e non credente e che hanno permesso alla Chiesa di proiettarsi nel terzo millennio con i pontificati di Papa Ratzinger e di Papa Bergoglio”.
Coordinamento per Rai Vaticano di Daniela Molinaro, produttore esecutivo Francesco Puglielli, ricerche di Alessandra Cerone e Dario Saletti, musiche di Paolo Vivaldi.