Il violento nubifragio che ha colpito la Sicilia orientale nella notte tra giovedì e venerdì ha provocato notevoli danni nel Comune di Ramacca, che si trova a fare in conti dei disastri causati dall’alluvione.
Fin dalle prime ore del mattino di venerdì scorso il personale del Comune e le squadre di soccorso della Protezione civile, constatata l’emergenza, si sono attivati nell’immediato per garantire i primi interventi. La situazione si è presentata subito critica. La piena violenta delle acque, formatasi per la intensità delle precipitazioni, ha trascinato lungo viale Libertà le auto parcheggiate, provocando una serie di tamponamenti a catena che si sono arrestati alla fine nel tratto della Sp25/I. Il manto stradale di alcune vie è stato divelto; lungo via Wagner parte della carreggiata ha ceduto lasciando una voragine nel terreno, mentre il muro est del campo sportivo non ha retto alla furia delle piogge, crollando e riversando in via Togliatti blocchi di cemento e macerie. Nel centro urbano, ma soprattutto nelle zone periferiche del paese (contrada Casitte, Buonconsiglio) la fanghiglia ha raggiunto consistenza e altezze inusitate, tanto che fino a tre giorni fa per i residenti della zona risultava ancora difficoltooso uscire di casa e spostarsi dalle proprie abitazioni.
A tutto questo vanno sommati gli enormi danni alle terre dei produttori agricoli, completamente allagate anche per lo straripamento di fiumi e torrenti, con la conseguente distruzione delle coltivazioni soprattutto ortive e arboree.
Nonostante l’incessante lavoro delle prime 48 ore, lo stato del territorio ramacchese era emergenziale, tanto da spingere nella mattinata di domenica il sindaco Giuseppe Limoli a fare richiesta al vice prefetto per un intervento di supporto militare. Nella stessa giornata il maggiore Raciti, del Reggimento di Fanteria della Brigata “Aosta”, ha incontrato il sindaco in Municipio concordando l’invio di un’unità militare di ausilio, giunta a Ramacca lo stesso pomeriggio, e di mezzi meccanici necessari ai lavori di ripristino del transito nelle vie ostruite dal fango. I militari, assieme al personale del Comune si sono subito recati nei luoghi maggiormente devastati dalle piogge per valutarne i danni e operare i primi interventi. Calcolati in cifre, come si evince dai dati forniti dalle ultime relazioni dell’Ufficio tecnico e dei funzionari della Protezione civile regionale, per la sistemazione di strade, infrastrutture e collettori fognari i danni ammontano a oltre 5.000.000,00 di euro.
Dopo giorni di incessante lavoro, la Giunta comunale, riunitasi nella giornata di lunedì e constatata l’enormità dei disastri, attraverso la presentazione di una delibera al presidente della Regione ha richiesto la dichiarazione dello stato di calamità in tutto il territorio.
Dell’avversità, a risentirne maggiormente sono gli agricoltori, che hanno visto i propri ettari produttivi devastati e un grosso punto interrogativo per il futuro prossimo dell’economia agricola. A tal proposito, l’assessorato regionale Agricoltura e Foreste ha messo a disposizione dei moduli da compilare al fine di quantificare la portata dei danni e ottenere un prospetto complessivo per effettuare un’azione concreta di soccorso.
Sara Battiato