Randazzo / Dal Comune una panchina rossa contro ogni tipo di violenza sulle donne

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Una panchina rosso porpora per ricordare tutte le donne vittime della violenza cieca e bruta da parte degli uomini che non sono capaci di amarle.
L’Amministrazione comunale di Randazzo, con una cerimonia semplice ma nello stesso tempo significativa, l’ha realizzata nella centralissima Piazza Loreto, dove si sono radunati studenti, lavoratori, insegnanti, dirigenti scolastici, amministratori e consiglieri comunali della città. Una “panchina rossa” dedicata alle tante e fin troppe donne vittime di femminicidio, e contro le discriminazioni e la violenza di genere.rit-cor-randazzo-panchina-rossa-486-x-338

Alla presenza del vicesindaco della città, Gianluca Lanza – in rappresentanza del sindaco Michele Mangione, forzatamente assente per precedenti impegni istituzionali all’estero – e  dell’assessore ai servizi sociali, Gianluca Anzalone, e dei consiglieri comunali, l’artista Giuseppe Gullotto con numerosi alunni delle scuole elementari e medie di Randazzo hanno dipinto una panchina di colore rosso proprio per ribadire il “No alla violenza sulle donne e all’indifferenza” da parte dell’intera Città.

Erano presenti, fra gli altri, Vera Squatrito, mamma di Giordana Di Stefano, la ragazza barbaramente uccisa il 7 ottobre del 2015 a Nicolosi dal suo ex compagno, e Mimma Galvagno, sorella di Alessandra, anch’essa barbaramente uccisa, a soli dodici anni, per essersi rifiutata a un balordo locale la mattina di lunedì 29 febbraio 1988.

In memoria di Giordana, in occasione del primo anniversario della sua tragica scomparsa, nello scorso mese di ottobre, è stato dedicato e riservato un posto speciale nell’Aula Consiliare di Randazzo, mentre ad Alessandra – già tempo fa – è stata dedicata la Biblioteca del Circolo Didattico “Don Luigi Milani” della stessa città.

Vera Squatrito e Mimma Galvagno, purtroppo direttamente toccate da tragedie vissute da loro familiari, hanno invitato i giovani ad amare le donne con grande rispetto per la loro personalità, anziché odiarle: un amore che vada al di là del semplice aspetto e del semplice amore fisico, nella piena consapevolezza che ogni persona è una creatura amata e voluta da Dio, e che  solo Lui dà e può togliere la vita. Nessun altro ha il diritto di arrogarsi tale prerogativa.

ritrandazzo-389-x-259Da più parti, infine, è stato evidenziato come scardinare stereotipi di genere alla base del fenomeno della panca-rossa-389-x-259violenza, e far prevalere la cultura del rispetto  tra uomini e donne, sia un dovere e un lavoro che deve convolgere tutti: famiglie, scuole, associazioni, educatori, centri antiviolenza, genitori,  per cercare di creare un nuovo modo di pensare e di rapportarsi tra  donne e uomini di oggi e di domani.

Educare contro la violenza di genere – è stato infine fatto osservare dai dirigenti scolastici presenti e da chi da tempo è impegnato nel mondo della scuola – è la missione di chi opera nel mondo della cultura, oltre che delle famiglie che non vanno mai lasciate sole nel loro difficile compito educativo, soprattutto in questi tempi.

                                                                                                                                      Giuseppe Portale

 

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