Randazzo, fiamme nella basilica di S. Maria: salve le opere d’arte

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Momenti di allarme, di commozione, di timore, e di sollievo, quelli vissuti a Randazzo, la sera dell’11 aprile, per l’incendio che si è sviluppato all’interno della basilica di S. Maria, una chiesa  che oltre che il fulcro della vita religiosa, è anche il monumento simbolo della cittadina. Quella sera, poco dopo le 21, i vicini hanno scorto il bagliore delle fiamme provenire dalle finestre della zona absidale, e tempestivamente avvisavano il parroco, i Vigili del fuoco e i Carabinieri. La chiesa naturalmente era chiusa, ma durante l’arco della giornata vi si erano svolte le consuete funzioni quaresimali, il Quarantore e gli Esercizi spirituali. Le fiamme, partite dalla zona retrostante l’altare maggiore, avvolgendo oggetti di culto e materiali infiammabili, non si erano ancora propagate del tutto, ma tuttavia i locali erano già saturi di un fumo nero e irrespirabile, che impediva la visuale e fuoriusciva denso all’esterno, e solo l’intervento tempestivo ha scongiurato il peggio, che sarebbe avvenuto qualora il fuoco si fosse esteso passando alla zona del presbiterio, dove si trova il pregevole coro in noce massiccio della prima metà del XIX secolo, paramenti vari, numerose tele e tavole di valore.

L’incendio, come accertato una volta domate le fiamme, stando a quanto dichiarato dal parroco, l’arciprete don Enzo Calà, originatosi nella zona retrostante l’Altare maggiore, è di natura accidentale e sarebbe dovuto a qualche guasto all’impianto di amplificazione. La chiesa possiede, peraltro, un impianto elettrico realizzato pochi anni orsono, perfettamente a norma, che non è stato danneggiato dal sinistro. I danni tuttavia sono ingenti, e riguardano alcuni arredi ed oggetti di culto, distrutti dalle fiamme, inoltre tutto l’interno della chiesa, pareti, volte, colonne, altari, arredi, quadri, risulta ricoperto dal fumo. “Grazie alla Madonna, dice P. Calà, le opere d’arte sono salve, già sono stati effettuati gli opportuni sopralluoghi e perizie da personale competente, in modo che subito dopo Pasqua si possa procedere alla ripulitura dei locali, dei quadri e delle tele che sono rimasti affumicati, e alla tinteggiatura delle pareti”. L’Arciprete è anche riconoscente verso quanti, vigili del fuoco e carabinieri, intervenendo con sollecitudine, hanno impedito che l’incendio potesse aver effetti devastanti, e verso chi gli è stato vicino in quella drammatica sera e dopo.

Infatti, nei giorni successivi all’evento, numerosi parrocchiani si sono prodigati concorrendo ad una sommaria pulitura dei locali e degli arredi, sì da poter consentire, nell’immediato, il normale svolgimento dei riti e delle funzioni, anche in vista dell’imminenza delle solennità pasquali. La basilica di S. Maria ha un immenso valore storico-artistico, oltre che affettivo, per tutti i randazzesi, difatti la sua origine risale al XII secolo e si perde nella leggenda, vanta una storia millenaria ed accoglie veri tesori d’arte. Sicuramente proprio per questo, già in molti, parrocchiani e cittadini, stanno offrendo spontaneamente un contributo per i lavori di restauro, affinché la cattedrale di Randazzo possa risorgere e sia restituita alla città in tutto il suo splendore.

Maristella Dilettoso