Don Santino Spartà ha dedicato alla Madonna, come atto di devozione nei suoi confronti, il “Rosario” installato al Parco Sciarone di Randazzo. Inaugurato lo scorso giovedì, 15 luglio, è stato interamente realizzato in pietra lavica ceramizzata. Incastonato nel terreno del parco, costituisce un altro punto di preghiera per i fedeli. La donazione di don Spartà rappresenta concretamente lo spirito religioso della comunità e mira a valorizzare il territorio.
Nella serata di benedizione del “Rosario” e di presentazione al pubblico don Santino ha, infatti, regalato ai presenti il suo ultimo lavoro dal titolo “Randazzo fra arte e storia” (La Voce dell’Jonio editrice). Nel corso degli anni l’autore, randazzese e romano di adozione, ha dedicato al suo luogo di origine quattordici libri. In essi ha raccontato gli avvenimenti storici, le ricchezze artistiche e la tradizione culturale locale.
Il Parco Sciarone rappresenta una peculiarità naturalistica di indiscusso valore. L’aria salubre, gli odori tipici del “verde” prevalente, il cinguettìo degli uccelli lo rendono suggestivo.
Monsignor Gallaro benedice il Rosario
“Maria è madre di Cristo e degli uomini, ha cooperato all’opera del Salvatore. Nel cuore di ognuno deve realizzarsi un rapporto con Maria di amore, confidenza e gratitudine”, ha affermato nell’omelia l’arcivescovo monsignor Demetrio Gallaro, segretario della Congregazione per le Chiese orientali.
Monsignor Gallaro nel 2015 è stato nominato vescovo dell’eparchìa di Piana degli Albanesi da Papa Francesco e dal febbraio 2020 svolge l’incarico di segretario. Al Parco ha celebrato la funzione religiosa in rito latino. Si è rivolto ai presenti sottolineando l’esistenza della Madonna nel cuore di ciascuno e non “nelle periferie della vita”.
Il simbolismo delle sue vesti ne indicava il ruolo di guida spirituale: la croce lignea benedizionale, la mitra color dell’oro, il Pastorale, il Saccos bianco con il “rombo” ritraente ancora la croce, i bottoni a campanelle. Questi ultimi con il loro tintinnio ricordavano il percorso dei fedeli dietro al pastore. Si tratta dei paramenti dell’imperatore di Bisanzio consegnati al patriarca di Costantinopoli.
Le note vocali del Coro Lirico Siciliano guidato dal maestro Francesco Costa si sono diffuse nell’aria al termine della Messa, contribuendo ad affermare un clima di sentita devozione. Ha eseguito anche l’inno alla Madonnina del Parco, musicato dal Costa sulle parole di don Santino Spartà.
Rita Messina