Il cammino della fede. “L’itinerario quaresimale che stiamo vivendo è un particolare tempo di grazia, durante il quale possiamo sperimentare il dono della benevolenza del Signore nei nostri confronti. La liturgia di questa domenica, denominata ‘Laetare’, invita a rallegrarci, a gioire”, ha detto il Papa. Ma “qual è la ragione profonda di questa gioia? Ce lo dice il Vangelo odierno, nel quale Gesù guarisce un uomo cieco dalla nascita. La domanda che il Signore Gesù rivolge a colui che era stato cieco costituisce il culmine del racconto: ‘Tu credi nel Figlio dell’uomo?’. Quell’uomo riconosce il segno operato da Gesù e passa dalla luce degli occhi alla luce della fede: ‘Credo, Signore!’”. Secondo il Pontefice, “è da evidenziare come una persona semplice e sincera, in modo graduale, compie un cammino di fede: in un primo momento incontra Gesù come un ‘uomo’ tra gli altri, poi lo considera un ‘profeta’, infine i suoi occhi si aprono e lo proclama ‘Signore’”. In opposizione alla fede del cieco guarito, ha sottolineato il Santo Padre, “vi è l’indurimento del cuore dei farisei che non vogliono accettare il miracolo, perché si rifiutano di accogliere Gesù come il Messia. La folla, invece, si sofferma a discutere sull’accaduto e resta distante e indifferente. Gli stessi genitori del cieco sono vinti dalla paura del giudizio degli altri”.
Illuminati dalla grazia. “E noi – ha chiesto Benedetto XVI -, quale atteggiamento assumiamo di fronte a Gesù? Anche noi a causa del peccato di Adamo siamo nati ‘ciechi’, ma nel fonte battesimale siamo stati illuminati dalla grazia di Cristo. Il peccato aveva ferito l’umanità destinandola all’oscurità della morte, ma in Cristo risplende la novità della vita e la meta alla quale siamo chiamati”. “In Lui, rinvigoriti dallo Spirito Santo – ha proseguito il Papa -, riceviamo la forza per vincere il male e operare il bene. Infatti la vita cristiana è una continua conformazione a Cristo, immagine dell’uomo nuovo, per giungere alla piena comunione con Dio. Il Signore Gesù è ‘la luce del mondo’, perché in Lui ‘risplende la conoscenza della gloria di Dio’ che continua a rivelare nella complessa trama della storia quale sia il senso dell’esistenza umana”. Nel rito del Battesimo, ha affermato il Pontefice, “la consegna della candela, accesa al grande cero pasquale simbolo di Cristo Risorto, è un segno che aiuta a cogliere ciò che avviene nel Sacramento”. “Quando la nostra vita – ha osservato il Santo Padre – si lascia illuminare dal mistero di Cristo, sperimenta la gioia di essere liberata da tutto ciò che ne minaccia la piena realizzazione. In questi giorni che ci preparano alla Pasqua ravviviamo in noi il dono ricevuto nel Battesimo, quella fiamma che a volte rischia di essere soffocata. Alimentiamola con la preghiera e la carità verso il prossimo”. Poi l’affidamento alla Vergine Maria, Madre della Chiesa, del “cammino quaresimale, perché tutti possano incontrare Cristo, Salvatore del mondo”.
Il ricordo di Giovanni Paolo II. “Ieri ricorreva il sesto anniversario della morte del mio amato predecessore, il venerabile Giovanni Paolo II – ha ricordato Benedetto XVI, dopo l’Angelus -. A motivo della sua prossima beatificazione, non ho celebrato la tradizionale messa di suffragio per lui, ma l’ho ricordato con affetto nella preghiera, come penso tutti voi. Mentre, attraverso il cammino quaresimale, ci prepariamo alla festa di Pasqua, ci avviciniamo con gioia anche al giorno in cui potremo venerare come beato questo grande Pontefice e testimone di Cristo, e affidarci ancora di più alla sua intercessione”. Anche nei saluti in spagnolo ha speso alcune parole sul Papa polacco: “Come fece il servo di Dio Giovanni Paolo II, del quale ieri abbiamo ricordato il sesto anniversario della morte, vi invito a identificarvi sempre di più con il Signore e in questo mondo proseguire nel cammino della verità e della autentica gioia”. Nei saluti in croato, ha invitato a seguire “Cristo sempre! Non abbiate paura di amarLo e di crederGli! Consacrate la vostra vita al Salvatore, condividendo con Lui le gioie e le difficoltà”. In polacco, il Papa ha evidenziato: “La Quarta Domenica di Quaresima orienta il nostro pensiero verso Cristo, il quale restituisce la vista ad un cieco dalla nascita. Il Figlio di Dio offrendo sulla Croce la Sua vita per la nostra salvezza restituisce la vista anche alla nostra anima perché possiamo scorgere lo splendore della Verità divina. In ogni istante della vita e in ogni luogo cerchiamo di essere testimoni di Colui che è luce del mondo e del Suo evangelico messaggio. Di cuore benedico la vostra testimonianza di fede”.
SIR