Pagine per pensare: così il testo di Francesco Leonardi, giovane e stimato teologo, dal titolo Ecco il tempo favorevole. Meditazioni teologiche dell’anno liturgico edito da Carthago per la collana Biblio-teche nel 2021.
Il logos costituisce il centro delle riflessioni che l’Autore propone a commento delle Solennità che nella Chiesa Cattolica celebrano i misteri del Signore, della Vergine Maria e dei Santi.
Il Verbo di Dio si manifesta come verità colta nella razionalità e intellegibilità della fede, senza rigidi o freddi astrattismi. Il logos è sempre considerato nella sua incarnazione in una dimensione dialogica e relazionale, come nota il Leonardi: “Nei termini classici della Tradizione, utilizzati dalla stessa Scrittura, diremmo che (San Giuseppe, ndr.) vede con i suoi occhi il Verbo farsi carne (ὁ λόγος σὰρξ ἐγένετο [Gv 1, 14]).
Questo paradosso di infinitezza e finitudine, perché di assoluta contraddizione si tratta, può essere risolto esclusivamente accedendo alla soluzione mediante uno scatto motore che appartiene all’uomo. Perché è lui a servirsene, ma è generato da Dio” (pp. 31-32). Giordano Bruno, definendo Dio il tutto infinito ed il totalmente infinito, ne rileva la presenza in quanto tale in ciascuna parte del mondo. In modo infinito e totale, senza tuttavia cedere ad una forma di immanentismo (cfr. De l’infinito, universo e mondi: Dialogo primo). In realtà, raccoglie tutta la riflessione della tradizione cristiana sul paradosso del Dio fatto uomo in Gesù. In lui la natura divina e la natura umana sono presenti senza confusione.
Ecco il tempo favorevole, meditazioni teologiche
Lo “scandalo” in tal caso investe il pensiero, che cerca di spiegare, penetrandolo, il mistero ed insieme l’esistenza del credente, chiamato a far emergere in sé, nella quotidianità, il divino di cui è reso partecipe per dono. È la testimonianza del credente a rendere credibile il logos crocifisso, dal quale, al contempo, scaturisce la fede del credente stesso e l’amore che regge il suo “martirio”.
A tal proposito scrive ancora il Leonardi: “Naturalmente l’idea di un λόγος crocifisso supera anche le possibilità di un semplice assenso. Poiché se assentendo al vero quotidianamente possiamo tracciare una direzione, l’accoglienza di questa particolare e sconcertante verità appartiene solo alla gratuità dello stesso Amore tradito (consegnato). Solo la percezione della credibilità proveniente, in ultima analisi, da Cristo stesso può dare inizio alla possibilità della fede” (p. 83).
L’insistenza sull’incarnazione diviene, per Leonardi, affermazione della necessità del linguaggio per “narrare la fede”. Da qui scaturisce, per il credente, l’importanza di abitare il proprio tempo. La fede va “detta” nell’oggi, nel suo e in quello della sua storia, la sua personale, ma anche la grande storia nella quale vive. Il credente è fedele alla carne che il Verbo ha eletto. La carne salva da ogni idolatria: “Il credente non può non abitare la carne e, nonostante abbia ricevuto nell’atto di fede la consapevolezza della direzione e del verso della linea temporale, deve porsi interamente nel presente come istante ben fissato . Diversamente cadrebbe nell’astrazione e nella proiezione di un Dio il cui volto somiglierebbe ad una brutta copia del suo” (p. 32).
L’essere nella carne accende la passione per il Vangelo, l’amore per la sua testimonianza.
E l’amore reale, che da quello scaturisce, per gli uomini, per il mondo e per Dio. “Questa sicurezza, tuttavia, non fluttua alienata attorno al tempo della storia, che continua a scorrere tra miserie e contraddizioni. Anzi, se la certezza non si “temporalizza” diventa il rifugio asfittico per affettività frustrate e vocazioni all’amore mancate” (p. 97).
Carmelo Raspa